Anche Torri si mette in coda per l’asilo nido di Brenzone. Ad un anno dall’apertura, nel marzo del 2002, l’iniziativa dell’amministrazione comunale ha avuto successo e i dati lo confermano. L’isoletta, così si chiama la struttura, accoglie bambini dall’età di tre mesi e fino al compimento dei tre anni e ha la peculiarità di restare aperta tutto l’anno, anche e soprattutto nei mesi estivi. Una necessità determinata dal fatto che a Brenzone la maggior parte della popolazione residente lavora nelle strutture turistiche che si affollano in giugno, luglio e agosto. In questo periodo dell’anno l’asilo può rimanere aperto anche il sabato e la domenica, se ci sono più richieste in questo senso. Infatti la scorsa estate è capitato parecchie volte che l’asilo estendesse il servizio anche al sabato e per tutto l’arco dell’anno il numero dei bambini presenti non è mai sceso sotto le 20 unità. La maggior parte delle famiglie che ha utilizzato il nido è di Brenzone ma cinque o sei vengono anche da Malcesine, comune limitrofo a cui era stata estesa la possibilità di iscrivere i piccoli. «Dato che la struttura è stata concepita per un massimo di 22 bambini», sottolinea l’assessore ai servizi sociali Aldo Battistoni, «significa che l’asilo ha lavorato sempre a pieno ritmo e che rappresenta la risposta giusta ad un bisogno concreto e sentito dalla popolazione». «I riscontri di questo primo anno di attività sono stati ottimi», aggiunge, «tanto che intendiamo non solo proseguire ma potenziare il servizio, allargandolo anche ad altri comuni vicini che ne facciano richiesta. Per ora ci è pervenuta la richiesta di Torri, che sta per essere valutata». La conferma sulla bontà dell’iniziativa viene dagli stesi fruitori dell’asilo, vale a dire dai genitori. Paola Perotti, che col marito gestisce un campeggio, ha iscritto la piccola Margherita, oggi tre anni, fin dall’apertura. «Ho mantenuto l’iscrizione per tutto l’anno», conferma, «anche se il periodo in cui ho utilizzato di più il servizio corrisponde ai mesi da maggio ad agosto. Se non ci fosse stato il nido in quel periodo non avrei proprio saputo come fare». «Qui non è facile trovare baby sitter», aggiunge, «e chi ha bisogno di lavorare, anche persone straniere, preferisce fare la stagione negli alberghi o nei ristoranti e quindi d’estate è complicato trovare chi si occupi dei bambini. Se non ci fosse stata L’isoletta, qui a Brenzone, avrei cercato di iscrivere la mia bambina in un altro comune e allo stesso sacrificio erano disposti anche gli altri genitori». L’isoletta, che ha sede nell’ex asilo della parrocchia di San Giovanni, è gestita dalla cooperativa sociale Spazio Aperto. Tre le sezioni, corrispondenti ad altrettante fasce d’età: da 3 a 15 mesi, da 16 a 24 mesi e da 25 a 36 mesi. L’asilo nido apre i battenti alle 7.30 e ospita i piccoli fino alle 16; ci lavorano cinque persone, tra cui tre educatori, una cuoca e una persona addetta ai servizi. Il programma è studiato in rapporto alle caratteristiche e alle età dei bambini e attuato con metodi che favoriscono lo sviluppo psico-motorio, affettivo, linguistico, intellettivo e sociale. A controllare la corretta gestione è un comitato composto da genitori, amministratori comunali e personale dell’asilo. Le rette sono state stabilite in base al reddito e vanno da un minimo di 284 euro ad un massimo di 465 euro. Per il 2002 l’esborso dell’Amministrazione è stato di circa 17.000 euro, una parte dei quali verrà coperta da un contributo regionale ancora da quantificare.
!
L’esperimento è al secondo anno. Il nido gestito da una cooperativa ospita bimbi di genitori che lavorano. Richieste anche da famiglie di Torri e Malcesine