Gli «Amici del pittore Andrea Celesti» hanno presentato a Castiglione il volume «Andrea Celesti, un pittore sul lago di Garda», in collaborazione con la Soprintendenza per i beni artistici – che ne è l’editore – e con il Comune. Il volume rappresenta la felice conclusione di una non semplice iniziativa nata nel 1989 in collaborazione con la Soprintendenza, che ha consentito di dare alle stampe tre volumi, il primo nel 1994 dedicato a Zenone Veronese, edito da Lions Club di Desenzano, il secondo dedicato a Giovanni Andrea Bertanza, di cui è rinvenibile nel Duomo di Castiglione un’opera della Sacra Famiglia. Tre pittori di scuola veneta che operarono nella «Magnifica Patria» salodiana, raccolti in una trilogia rappresentata da tre monografie di pittori poco noti ma le cui opere meriterebbero attenzione, catalogazione e approfondimenti critici. Anche col terzo volume si è seguito il metodo della catalogazione, per dare continuità e unità all’iniziativa e per aiutare la Soprintendenza nella sua difficile ricognizione del patrimonio artistico. Lo studio, realizzato nel corso degli ultimi tre anni da Isabella Marelli, affronta in maniera sistematica la ricostruzione del periodo tardo delle attività di Celesti che, nato a Venezia nel 1637, entrò in rapporto con l’ambiente bresciano, per trasferirsi poi definitivamente a Toscolano, probabilmente nel corso del 1687. Nel 1688 compare su una delle tele che decorano il presbiterio della chiesa di Toscolano in cui, con ogni probabilità, si deve ravvisare la prima testimonianza dell’attività del maestro in territorio bresciano. Da questo momento si moltiplicano le commissioni sia per edifici religiosi che privati: numerose le opere del Celesti a Desenzano, poi a Lonato e in altre località del Bresciano. Per i risultati raggiunti, il mondo degli studi – e non solo la Soprintendenza – ha motivo di riconoscenza verso gli «Amici di Andrea Celesti» che, con la loro generosità, hanno reso possibile la realizzazione di questo stimolante studio dell’attività e della presenza del maestro sul Garda. Allo stesso modo è doveroso il contributo essenziale di Emanuela Tonoli, che ha realizzato con passione e competenza l’intera campagna fotografica, garantendo al volume un corredo di immagini perfettamente coerente con l’impegno della ricerca storico-artistica, contribuendo alla sua completezza. Ilaria Martini