Sono numerosi i film e i telefilm girati sul lago di Garda. Senza riandare ai primi documentari attestati nei repertori di inizio secolo (sono almeno sei tra il 1908 e il 1912), c’è da segnalare che il primo film straniero girato nel Veronese presenta delle scene lacustri, si tratta della pellicola danese del 1924 Kan Kvinder Fejle? ( Possono sbagliare le donne? ). Nel 1932 dalla Germania arriva Anatole Litvak (che emigrato in Usa vi girerà poi il famosissimo Il terrore corre sul filo ), per Questa notte o mai più , presentato alla prima Mostra del cinema di Venezia. Ma la grande stagione cinematografica del lago si ha tra la fine degli anni ’50 e l’inizio degli anni ’60, quando un ingegnere altoatesino trapiantato sul Garda, Walter Bortolazzi, al termine di un avventurosissimo viaggio, iniziato con il periplo d’Italia, proseguito con la risalita del Po e del Mincio e concluso con un trasporto su camion fino alla darsena di Desenzano, porta a Peschiera la nave che era servita per l’ Ulisse di Mario Camerini con Kirk Douglas, trasformandola in un set ideale per film sui pirati. I Caraibi si trasferiscono nella parte meridionale del lago e qui si girano una quindicina di film con star nazionali e internazionali. Il sogno di una Hollywood sul Garda finisce il Ferragosto del 1966, quando un terribile uragano spezza gli alberi della nave e distrugge gli studi a terra. Prima c’era stata addirittura una produzione tutta lacustre, la Nuova Benaco Film di Lazise nel 1954 aveva prodotto Il tiranno del Garda , diretto da Ignazio Ferronetti su soggetto e sceneggiatura di storici benacensi come Domenico Magagnotti ed Ennio Monese, che raccontava la vicenda della regina Adelaide di Borgogna fatta prigioniera nella Rocca del Garda da Berengario d’Ivrea. L’anno dopo Luis Trenker aveva realizzato- su sceneggiatura nientemeno che di Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini- Il prigioniero della montagna , melodramma nazionalpopolare girato a Bardolino. Nel 1957 era stata la volta della Capinera del mulino , di Angio Zane, ambientato nell’immaginario Borgofiore del Garda. All’inizio degli anni ’60 arriva anche la vera Hollywood, con due film del grande artigiano Delmer Daves (il regista di Scandalo al sole ), che qui gira Accadde un’estate (1965) e Gli amanti devono imparare (1962). Internazionale è anche la produzione dello spionistico Black Box Affair il mondo trema (1966). Vi sono poi i film legati alla Repubblica di Salò e al governo di Mussolini sul lago, dal Processo di Verona (1962) di Carlo Lizzani a Claretta (1984) di Pasquale Squitieri. A Punta San Vigilio, divenuta famosa per le ripetute vacanze degli amanti cinematografici Laurence Olivier e Vivien Leigh, viene ambientata la storia d’amore di D.H. Lawrence e della infedele moglie Frida, che dà lo spunto all’ Amante di Lady Chatterley nel biopic Priest of Love di Christopher Miles. Nel 1986 a Lazise per qualche giorno arriva Margarethe von Trotta, per le scene italiane di Rosa L. , la biografia della rivoluzionaria tedesca Rosa Luxemburg. Alle discoteche sul lago si ispira invece nel 1995 Jerry Calà per Ragazzi della notte , con una produzione ancora una volta locale, che si chiama Garda Film. Gli anni recenti vedono l’arrivo in massa delle produzioni televisive, soprattutto tedesche, come Sommer in Lesmona o Der Verehrer o ancora la miniserie L’amore che non sai .
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Dalle prime riprese documentarie agli inizi del ’900 ai telefilm germanici dell’ultimo decennio, il Benaco ha sempre ispirato i registi, ma la grande stagione fu vissuta a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, con i film di pirati caraibici prodotti nei cantier