Il 15 febbraio 2002 è un giorno destinato a rimanere nelle storie della collettività rivana perchè in quel pomeriggio, condito di nebbie basse ed acquerugiola, il sindaco Malossini e la presidente dell’Itea Elena Defant hanno tagliato il nastro del centro sportivo del Rione Due giugno. Correvano i primi anni Settanta quando l’Itea, con pochi soldi in cassa e pressata da un’autentica fame di alloggi, impostò l’operazione «casoni».E’ da allora che si parla del campo di calcio destinato a riequilibrare le sorti della qualità della vita delle migliaia di residenti drenati dal centro storico nella nuova periferia. I figli di quelli che si sono trasferiti ragazzi nei nuovi alloggi, potranno finalmente scalciare sotto casa. In queste occasioni bisogna dire che forse è stato meglio così, visto che in quegli anni un investimento da 6 miliardi e rotti per lo sport poteva sonare una bestemmia. Oggi sarebbe scandoloso se si facesse diversamente: però resta verissimo che si tratta d’un lavoro molto bello. Campo da calcio regolamentare da 105 per 65 metri, in erba (da utilizzare a settembre), con illuminazione e tribuna a gradoni da 400 posti; palazzina servizi con 4 pacchetti-spogliatoio nel seminterrato, più quelli per gli arbitri, magazzini, depositi ed ambulatorio; al primo piano bigliettera, sala riunioni e salette per associazioni, un locale bar (che il comune, appena disponibili i fondi già a bilancio nel 2002, provvederà ad arredare e ad appaltare: il vincitore avrà anche l’onere delle custodia dei due campetti). Quindi una pista d’atletica di 80 metri, un campo polivalente 40 per 60 in erba sintetica, per calcetto ed allenamenti, con una tribunetta; un secondo campo polivalente per basket e pallavolo, 20 per 40, in cemento verniciato, con tribunetta: il tutto con illuminazione. Infine un campo giochi con tre aree attrezzate per piccoli, medi e grandi, ed una ragnatela di ciclabili, di regolamentare colore rosso, per spostamenti e collegamenti. Progetto dell’Itea firmato Sbob e Bandera; progetto esecutivo di Tavernini e Giradi. Inizio lavori il 27 maggio ’99, fine a settembre 2001. La spesa totalizza circa 6,3 miliardi: 4,7 per opere a forfait, 830 di somme a disposizione, 725 di Iva. La qualità della vita, ha ricordato la presidente Defant, richiede di non arrestarsi alle esigenze abitative. Grazie agli stanziamenti provinciali il lavoro è concluso. E’ davvero un bel giorno per tutti.
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Dopo trent'anni d'attesa, tre campi, tribune, servizi
Centro sportivo da sei miliardi
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