martedì, Novembre 5, 2024
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C’era una volta… l’Alto Garda bresciano in “Uno spaccato di vita”

C’era una volta… l’Alto Garda bresciano. Potrebbe iniziare così, come le favole di una volta, questo libro che ripercorre le tappe della vicenda altogardesana dal dopoguerra ad oggi.

Parliamo del volume «Uno spaccato di vita. Volti, luoghi e vicende degli ultimi sessant’anni. 1945/2005» curato da Pino Mongiello, pubblicazione concepita e promossa dalla Comunità Montana che, insieme al Gal Garda Valsabbia, ne ha finanziato l’edizione da parte dell’Ateneo di Salò.

Il corposo ed elegante volume di 350 pagine propone al lettore numerosissimi ricordi, suggestioni e sollecitazioni, ripercorrendo attraverso le immagini la vicenda di un territorio.

«Quella che si documenta – scrive Mongiello nella prefazione – non è una ricostruzione puntigliosa dei giorni vissuti negli ultimi sessant’anni. È solo un racconto antologico, selezionato, certamente incompleto, che non vuole tirare le somme su quanto è accaduto ma solo suggerire alcune piste di lettura per nuovi approfondimenti. Protagonista di queste pagine, più che l’ambiente o il paesaggio, è il vissuto, cioè la gente dell’Alto Garda, in una diversificata dinamica di relazioni e di rapporti con gli aspetti socio-culturali, economici, religiosi, ludici, con gli eventi piccoli e grandi della cronaca locale e della storia».

Il libro presenta più di 800 immagini scattate lungo la riviera tra Salò e Limone e fino all’entroterra montano della Valvestino. «È un volume – scrive nella prefazione l’ex presidente della Comunità Montana, Bruno Faustini – che vuole essere una sorta di “album dei ricordi”, l’album di famiglia della gente dei nostri paesi, che invita a riflettere sull’anima e sul destino di una comunità locale. Perché fare memoria del proprio passato è un ottimo modo per imparare a difendere e salvaguardare la propria identità, coniugandola con l’apertura a un mondo più vasto».

Il libro di Mongiello è un importante contributo alla conoscenza del territorio altogardesano. Una conoscenza, per altro, che non si affida all’aridità delle cifre e delle statistiche, ma usa il linguaggio delle immagini, focalizzando l’attenzione, pur nella rigorosità della documentazione, sull’atmosfera che si è respirata sull’Alto Garda bresciano in occasione degli avvenimenti che hanno segnato la storia locale. Avvenimenti che hanno battuto il ritmo della grande Storia, come i giorni della Rsi, ma che hanno anche cadenzato lo scorrere della quotidianità minuta, come il lavoro nei campi e nei boschi; avvenimenti che hanno profondamente mutato abitudini e paesaggio, come la costruzione della Gardesana Occidentale, e vicende inedite e curiose che raccontano di una comunità vivace ed operosa, come la costruzione, nelle Officine Rebusco di Salò, del modulo di abitazione Enea per l’Atlantide, progettato nel 1993 dall’ingegnere Giorgio Rebusco.

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