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L'Ospedale Pederzoli è il terzo in Italia per volumi di interventi al pancreas e il primo nel Nord Italia ad utilizzare la robotica per la chirurgia oncologica addominale

Chirurgia pancreatica: all’ospedale Pederzoli chirurghi e primari da tutta Italia per le nuove tecniche di intervento in 3D

Formazione avanzata e nuove tecnologie, che vanno dalla robotica alla realtà aumentata, con i vantaggi della chirurgia mini-invasiva. Sono queste le armi con cui i medici lottano contro il tumore al pancreas e danno speranza ai malati. Sono una trentina i chirurghi provenienti da tutta Italia che, fino a mercoledì 15 dicembre, partecipano alla sesta edizione del corso avanzato di chirurgia pancreatica. La tre giorni di formazione è organizzata dall’Unità di chirurgia pancreatica dell’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda. Oltre la metà dei medici presenti sono primari dei maggiori Ospedali nazionali, pronti ad approfondire le nuove tecniche di intervento in 3D.

L’Ospedale Pederzoli, da sempre riconosciuto come una delle eccellenze nel trattamento del tumore al pancreas, è la terza realtà specialistica in Italia per volumi di interventi. Il 22% di tutta la chirurgia pancreatica italiana viene realizzata, infatti, tra gli ospedali di Peschiera e Verona.

Dall’iter diagnostico alle strategie terapeutiche, la tre giorni di Corso, pensata per chirurghi già formati, è un connubio di interventi live da 2 sale operatorie e approfondimenti pomeridiani. Focus le ultime nozioni in termini di diagnosi, indicazioni chirurgiche e gestione del paziente sottoposto a chirurgia pancreatica maggiore. Ma non solo. Durante le operazioni in diretta i partecipanti possono interagire per un continuo confronto su tecnica chirurgica e decision making intraoperatorio, analisi dell’iter diagnostico/terapeutico ed approccio multidisciplinare. E esaminare la scelta dell’indicazione e della tecnica chirurgica, la gestione post-operatoria, il trattamento delle complicanze. Un update anche sulle neoplasie pancreatiche solide e cistiche, con letture a tema presentate da specialisti del gruppo multidisciplinare e docenti universitari.

“Un corso di altissimo livello, pensato per chirurghi avanzati, ossia professionisti già formati che vogliono accostarsi a questo tipo di chirurgia specialistica di carattere complesso. Peculiarità le ultime tecniche di chirurgia mini invasiva robotica – sottolinea il dottor Roberto Girelli, responsabile scientifico del Corso avanzato di Chirurgia Pancreatica -. Ogni giornata è divisa in due parti, gli interventi in diretta la mattina, con riprese live da due sale operatorie in contemporanea e la possibilità di interagire, formulare domande o esaminare particolari tecniche utilizzate. E poi numerose occasioni di approfondimento il pomeriggio, arricchite da un workshop su un caso clinico affrontato a piccoli gruppi”.

Fiore all’occhiello dell’Ospedale Pederzoli è la formazione. La casa di cura, ogni anno, accoglie medici da tutta Italia e dall’estero, pronti a specializzarsi e a carpire le tecniche per operare in sicurezza. La chirurgia pancreatica, infatti, è il campo con il più elevato tasso di complicanze e mortalità. “Il presente della chirurgia pancreatica passa attraverso le nuove tecnologie, così come l’alleanza tra medico e paziente – spiega il dottor Giovanni Butturini, responsabile dell’Unità di Chirurgia Pancreatica dell’Ospedale Pederzoli -. Le tecniche sempre più all’avanguardia permettono di applicare la robotica per interventi complessi minimizzando il trauma chirurgico, favorendo la rapida ripresa del paziente e migliorando la percezione del proprio corpo nelle persone sottoposte a intervento. Allo stesso tempo la realtà aumentata ci permette di lavorare a distanza con ausili virtuali che aiutano il chirurgo a ‘sentire’ l’operazione in corso. È questo il presente della chirurgia pancreatica”.

“La formazione specifica è fondamentale in questo settore, perché la chirurgia pancreatica è tra le più complesse in assoluto, aggravata da un tasso elevato di complicanze e mortalità, anche rispetto ai trapianti – afferma il prof. Claudio Bassi, direttore dell’Istituto del Pancreas dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona -. Risulta pertanto necessario per gli specialisti acquisire continue competenze per poter affrontare, nelle sedi ospedaliere, i volumi di attività stabiliti dalla Società Italiana di Chirurgia. Un accreditamento, infatti, è tale sulla base non solo dei risultati ma anche del percorso educazionale e formativo”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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