giovedì, Novembre 21, 2024
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I volumi del prefetto arricchiscono il paese

Cinquecento libri donati alla biblioteca

Sedici scatoloni con circa 500 volumi, una collezione a tutto campo, con libri bellissimi anche di arte, storia e ambiente. E’ la donazione che il prefetto Francesco Giovannucci ha fatto alla biblioteca «G. Polanschi» di Cavaion. Libri della propria biblioteca che il prefetto ha voluto lasciare a Cavaion per due motivi: «Per cercare di essere utile alla popolazione e allo stesso tempo all’amministrazione e per questa stupenda struttura che è un vanto per il paese». Ieri pomeriggio l’intera amministrazione e il comitato della biblioteca hanno accolto Giovannucci nelle splendide sale della biblioteca in corte Torcolo, per ringraziarlo ufficialmente dello speciale regalo. Il presidente della biblioteca, Nazzareno Bernardi, ha illustrato al prefetto, l’origine storica dell’edificio: «E’ il nucleo centrale di una corte agricola del ‘500. La biblioteca è nata sotto il segno della generosità, come donazione testamentaria da Giuseppe Polanschi, chimico milanese che possedeva una grande biblioteca antica. Oggi si ripete il gesto con la donazione del prefetto, che noi ringraziamo tutti di cuore». Daniela Zanetti, ha curato la catalogazione dei libri: «Ogni pacco che aprivo era una sorpresa», ha raccontato, «spaziano su tutti i generi e alcuni sono davvero preziosi». Il sindaco Lorenzo Sartori ha ringraziato a nome di tutta l’amministrazione. Un grazie è andato anche alle forze dell’ordine presenti: i marescialli dei carabinieri Mauro Bignami e Michele Pintore e il maresciallo della guardia di finanza, Alberto Saggio. «La cultura per il nostro paese è fondamentale. Abbiamo investito in questa ristrutturazione proprio per dare una veste culturale al paese. E’ stata l’amicizia con don Franco e con il cavaliere al lavoro Adriano Segattini, che ha portato a questa donazione», ha sottolineato Sartori. Segattini ha continuato a baciare il prefetto e a ricordare l’amicizia che li ha legati in questo ultimo anno: «E’ nata da una mia disavventura personale che mi ha portato ad essere noto in tutta la provincia. In quell’occasione andai a far visita al prefetto che seppe trovare le parole per rinfrancarmi». «Poi ci incontrammo l’11 gennaio scorso, in un viaggio a Lourdes», continua Segattini, «dove si saldò l’amicizia. Ho avuto così l’onore di essere invitato alla cerimonia delle onorificenze ai cavalieri e alle croci che Giovannucci ha organizzato in giugno ed è stato un momento entusiasmante». Parole che hanno colpito Francesco Giovannucci, che ha ringraziato tutti: «Rischio di commuovermi, ma la mia è una modesta donazione. Ho scelto Cavaion su 98 comuni della provincia, per l’amicizia con Segattini e poichè penso che il titolo di cavaliere sia insufficiente, l’ho già proposto al presidente della Repubblica per l’onorificienza di commendatore e so per certo che il 27 dicembre verrà concessa. L’unica cosa che mi dispiace è che non potrò essere io a consegnarla a Segattini, poichè il 31 dicembre cesserò le mie funzioni». Segattini, a quel punto, non ha resistito e ha abbracciato ancora una volta il prefetto che ha concluso dicendo: «Di pensione però non ne voglio neanche sentir parlare. Un pantofolaio in casa è ingombrante. Concludo il mio secondo ciclo di vita e inizio il terzo. Voglio continuare ad essere utile agli altri, ho svolto la mia attività con entusiasmo per la gente e tra la gente, ma non mi ci vedo proprio a fare il pensionato». La moglie Enrica non ha potuto essere presente perchè impegnata nei preparativi del trasloco, da gennaio la famiglia Giovannucci si trasferirà dall’abitazione della Prefettura in una casa in centro a Verona.

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