Il Lago di Garda sta registrando una drastica riduzione di coregoni e sarde, fenomeno che preoccupa pescatori e biologi. Ivano Confortini, ittiologo regionale, ha spiegato che il cambiamento climatico è un fattore chiave: l'aumento delle temperature ha spostato i periodi riproduttivi dei pesci, causando una diminuzione della resa riproduttiva. Ad esempio, il coregone ora depone le uova a metà gennaio invece che a Natale, con conseguenze negative sulla fecondazione.
Le alterazioni climatiche non solo influenzano la riproduzione ma anche le abitudini alimentari dei pesci. La trota, per esempio, cerca acque più profonde per mantenere la temperatura ideale, trovando però meno nutrimento. Confortini sottolinea l'urgenza di uno studio approfondito sulla biomassa del lago per comprendere meglio le capacità produttive e adattative delle specie ittiche. Tuttavia, invita alla cautela prima di trarre conclusioni definitive sullo stato del lago.