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Come si salvava la reputazione

“Un popolo difende sempre i suoi costumi più che le sue leggi”. Così scriveva Montesquieu nel suo saggio “Lo spirito delle leggi”. Il documento che propongo ai nostri lettori probabilmente non merita ai tempi nostri nessun commento. Si commenta da solo.

è passato più di un secolo dalla sua stesura. Ma sembrano millenni. è la normale storia di un uomo, tale Ulisse Borzino, che rimasto vedovo sposa la signora Emilia De Capitani, figlia del Capitano G. De Capitani, un volontario delle truppe francesi, al quale nel 1859 combattendo a Solferino fu assegnata una medaglia al valore. Nel 1860, con Garibaldi, fu ferito sull’Aspromonte. Ma il documento non riguarda una battaglie tra le due sopra citate, ma un’altra battaglia, forse ancor più dolorosa: una battaglia familiare. Anche se ai tempi nostri quanto successo allora farebbe sorridere.

Scriveva Proust, nel suo libro “All’ombra delle fanciulle in fiore”, che è inutile osservare i costumi, poiché si possono dedurre dalle leggi psicologiche. Non sempre, evidentemente.

 

Il curioso documento porta la data del 25 settembre 1903. Il tutto, naturalmente, a norma di legge

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