«Non posso parlare come portavoce del Comitato anti Tav perché da tempo ormai non ci incontriamo più: uno degli obiettivi raggiunti da chi aveva a cuore questo tracciato è stato anche quello di creare distanza tra i cittadini uniti per contrastare la nuova linea ferroviaria». È amaro lo sfogo di Laura Richelli, portavoce del Comitato per la salvaguardia di Peschiera e del santuario del Frassino. «Quanto sta accadendo è ciò che temevamo sin dagli inizi. Io, almeno, me l’aspettavo: ma veramente c’era qualcuno, inclusi i nostri amministratori, convinto di poter realmente intavolare trattative con i progettisti e i costruttori della Tav?». «Il sindaco ha ritenuto di non dover nemmeno aderire all’ultimo ricorso presentato da altri Comuni, Castelnuovo e Sona ad esempio, contro la legge obiettivo e il suo tagliar fuori proprio le Amministrazioni locali da certe decisioni. Cosa si può recriminare, dunque, ora? E a che titolo?». «L’unica concreta speranza che abbiamo è che non ci siano fondi sufficienti. In caso contrario», dice la Richelli, «è inutile cullare il sogno dei minori danni: qui i danni saranno irreversibili, soprattutto per l’entità del cantiere, e ricadranno su tutto il territorio e la sua comunità». «Chissà che qualcuno non ritorni sui suoi passi e capisca che forse non avrebbe fatto male a nessuno mantenere un confronto pulito e coerente contro questo progetto», conclude.