Il summit dei ministri degli Esteri a Riva del Garda nel mirino dei no global. E’ quanto è emerso ieri, durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza a Trento. I membri del comitato (il Commissario del governo, il questore, i comandanti di carabinieri e guardia di Finanza) hanno cominciato a studiare le contromisure sotto il profilo dell’ordine pubblico.La preoccupazione è grossa, perché la piccola Riva potrebbe rivelarsi inadeguata ad accogliere le migliaia di manifestanti che giungeranno da tutta Europa. La convention dal 2 al 4 settembre condurrà in Trentino i ventiquattro ministri degli Esteri in carica, compresi quelli di Turchia, Romania e Bulgaria, che stanno attendendo di entrare nella Comunità europea. Un appuntamento che ricade nel semestre europeo di presidenza italiana e che prelude all’incontro Wto che si terrà a Cancun, Messico, dal 10 al 14 settembre.Ieri il Comitato per la sicurezza ha esaminato il materiale apparso su Internet e ha cominciato a ragionare sulle possibili misure di sicurezza. Circola, ad esempio, una mailing list, Stop Wto Riva 2003, nella quale la galassia new global discute su come boicottare l’appuntamento. Il materiale è al vaglio del Comitato.Uno dei leader dei Disobbedienti locali, Donatello Baldo, ha confermato nel pomeriggio la presenza del movimento per l’occasione. «Ma sarà una manifestazione alla luce del sole, come a Firenze o Porto Alegre: non violenta».La preparazione al contro Wto è già in corso. Sabato pomeriggio, a questo proposito, il Coordinamento trentino “Questo mondo non è in vendita”, terrà una riunione nella sala riunioni presso la palazzina dei servizi, vicino alla Coop. E’ un incontro nel quale si getteranno le basi per mobilitare gruppi pacifisti, new global, oppositori all’ordine economico così com’è costituito. Dice il volantino che pubblicizza l’incontro: «Dobbiamo adoperarci tutti, singoli, organizzazioni della società civile e dei consumatori, sindacati, istituzioni, associazioni di categoria e politiche, per fermare il folle disegno del Wto a Cancun e lavorare affinché le tematiche ambientali, sociali e di sviluppo locale siano considerate come le priorità e gli obiettivi delle politiche commerciali».In cosa consiste il folle disegno? Nel prefigurare l’abbattimento delle barriere al commercio quali dazi, sussidi e tariffe preferenziali, con l’obiettivo di aumentare il benessere delle popolazioni degli Stati membri, ma che invece nei fatti aggrava le condizioni di povertà.Scrivono quelli di “Questo mondo non è in vendita”: «Non condividiamo la proposta di introdurre l’accordo sugli investimenti nel Wto, in quanto non è posto al centro lo sviluppo, ma anzi i crescenti diritti degli investitori stranieri che schiacciano l’economia dell’industria locale e permettono loro di saccheggiare l’ambiente, senza incorrere in sanzioni».
Preoccupa la mobilitazione in atto in vista del vertice della Comunità Europea che si terrà a Riva dal 2 al 4 settembre. Le forze dell'ordine sono in fibrillazione per le misure di sicurezza