«Bisogna imitare quel che avviene nei laghi canadesi, austriaci o tedeschi: creare le premesse per ospitare un turismo della pesca. Non mancherebbe certo la domanda». La proposta viene lanciata da Luciano Leali e Gianni Compagnoni, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Pesca Sportiva Tirlindana del Basso Garda, in occasione della cena sociale tenutasi alla «Spiaggia d’Oro» di Desenzano. Una proposta affatto peregrina. Infatti, in molti laghi del Nord America come in quelli del Nord Europa esistono località che traggono gran parte del loro reddito dalla pesca sportiva. E non si tratta di tradizione o di cultura, come spesso si scrive in questi casi. Perchè di tradizioni nella pesca e di ittiofauna ovviamente il più grande lago italiano non teme rivali, non solo in Italia. «Purtroppo, mancano strutture e zone a lago dove i pescasportivi possano raggiungere con facilità la riva oppure locali aperti durante i mesi invernali. Noi – dicono i due desenzanesi – abbiamo girato in diversi laghi, anche trentini, e abbiamo trovato strutture ricettive di prim’ordine, programmi e manifestazioni per pescare. «Per esempio, per venire incontro alle esigenze dei possibili pescasportivi servirebbero alcuni canotti con a bordo degli istruttori per insegnare ad andare a pesca sul lago, o semplicemente da noleggiare a chi desiderasse raggiungere il nostro lago senza portarsi dietro la barca». Che ci sia un interesse in crescita per quest’attività lo dimostra un dato fornito dallo stesso presidente del sodalizio: «I negozi di articoli da pesca – dice – hanno incrementato negli ultimi tempi del 15 per cento la loro attività, anche grazie al buon andamento dell’ittiofauna e alla diffusione di speci che rischiavano l’estinzione». Comunque, l’associazione prenderà contatti con le amministrazioni locali per discutere la proposta e ottenere in concessione qualche spiaggia dove poter avviare l’esperimento. La pesca alla tirlindana è fra le più antiche pratiche del lago. La tirlindana altro non è che un filo lungo anche 80 metri con uno o più pesci artificiali, trainato dalla stessa barca. L’associazione desenzanese conta cinquanta iscritti, molti anche provenienti dalla vicina Sirmione. Ha un proprio direttivo, composto oltre che da Leali e Compagnoni, da Davide Colosio, Mauro Avigo, Giorgio Fezzardi e Riccardo Margoni. Tra gli obiettivi di quest’anno, la preparazione della Festa del Coregone, assieme al Comune e alle altre aassociazioni di pesca, la proposta di creare un osservatorio dell’iittiofauna, una più stretta correlazione con gli organismi istituzionali e della pesca professionale, e ancora la proposta di creare un’oasi di salvaguardia della pesca, quindi con esclusione di qualsiasi attività. Durante la cena sociale, presenti tra gli altri l’assessore al Turismo Adelio Zanelli, sono stati premiati i pescatori che hanno raccolto il più alto punteggio Ctg. «pesca in compagnia»: Riccardo Margoni, Benito Tonolini e Luciano Leali. Trofeo «Trota lacustre»: Riccardo Margoni, Sergio Avigo e Luciano Leali. Trofeo «Luccio»: Giuseppe Signori, Remo Baruffo e Sergio Avigo.
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Il Benaco come i laghi canadesi o austriaci? Da Desenzano un’originale proposta. I pesci non mancano, servono le attrezzature