Una lezione insolita quella organizzata per i bambini della Scuola elementare «Enrico Avanzi» di Soiano. Lunedì mattina, infatti, le anziane del paese hanno accompagnato i giovani studenti al lavatoio del Rio, piccolo torrente che scorre nei pressi della località, e hanno insegnato loro il metodo con cui un tempo venivano lavati i panni. Una tradizione durata molti secoli ma più vicina a noi di quanto si possa immaginare, dal momento che alcune signore, forse più per nostalgia che per comodità, durante la stagione estiva vi si recano ancora per sciacquare la biancheria di casa. L’iniziativa, organizzata da alcune maestre dell’istituto elementare di Soiano, si pone l’obiettivo di far conoscere ai bambini il territorio che li circonda e l’utilizzo che ne ha fatto l’uomo nel corso degli anni passati. «Lo scorso sabato – dice Rolanda Donatini, insegnante della scuola – siamo andati a ripulire il lavatoio dai detriti e dalla sterpaglia che lo ricoprivano. Anche i genitori hanno partecipato all’iniziativa e si sono lasciati coinvolgere in un’ importante attività di recupero territoriale». Ma questa è solo una delle iniziative recentemente promosse per avvicinare i giovani alla natura. « Negli anni passati – continua Rolanda – abbiamo portato alcune classi all’acquedotto e al sistema fognario e, molto spesso, organizziamo gite nell’entroterra e sulle colline moreniche». Nel corso dell’intera mattinata i bambini hanno ascoltato attentamente i racconti delle anziane del paese, le quali ricordavano alcuni episodi legati al lavatoio del Rio. «Era tradizione che le donne lavassero i panni il lunedì mattina – spiega Bruna Bruni, una delle signore presenti – e in quelle ore c’era sempre molta gente. Un tempo dovevamo lavare in ginocchio e ci venivano forti dolori. Durante l’inverno, poi, l’acqua era sempre molto fredda e, a causa del ghiaccio, le camicie rimanevano attaccate ai bordi della vasca». «Gli uomini – continua Bruna – ripulivano raramente il lavatoio e spesso diventava difficile risciacquare per bene le lenzuola e la biancheria». « Molti sono i ricordi legati a questo luogo – prosegue Marisa Tebaldini, un’altra delle donne presenti – mi mancano quei momenti in cui incontravo tutte le mie compaesane e, per l’intera mattinata, si chiacchierava di tutto quello che accadeva in paese». I bambini, entusiasmati sia dal luogo così caratteristico che dalle spiegazioni delle signore, hanno potuto apprendere come in quel periodo veniva fatto il sapone, un tempo denominato «lisciva», la cui componente principale era una particolare polvere preparata con cenere di ulivo. « Allora non c’erano i guanti e la lisciva bruciava le mani» sottolinea Marisa. « Mi piacerebbe vivere come 50 anni fa – dice Francesca, una delle bambine presenti – perché si facevano molte più cose. Non c’era inquinamento, l’aria era pulita e tutto era più tranquillo e sereno». Una giornata all’insegna dell’ecologia e della tradizione, dunque, voluta anche dall’amministrazione comunale di Soiano che, nella persona del sindaco Roberto Rossato, ha sottolineato come questo sia solo uno dei progetti rivolti al recupero del territorio.
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Una lezione particolare per gli alunni delle elementari «Enrico Avanzi». I giovani imparano come un tempo venivano lavati i panni