I Carabinieri hanno sequestrato 80 colombe pasquali vendute come prodotti artigianali da un’industria dolciaria torinese. Il titolare di una pasticceria di Salò le aveva acquistate e poi riconfezionate con il proprio incarto ed etichetta, aumentandone il prezzo di tre volte rispetto all’acquisto. È stato denunciato per frode nell’esercizio del commercio. Un caso simile è stato scoperto anche in una pasticceria di Brescia, dove sono state trovate e sequestrate una cinquantina di colombe pasquali.
Questi episodi fanno parte dei controlli intensificati dal Comando dei carabinieri per la Tutela della Salute per garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza alimentare e contrastare comportamenti fraudolenti, che spesso si verificano durante i periodi festivi quando le attività dolciarie registrano un aumento delle vendite.
In tutta Italia sono state sequestrate due tonnellate di prodotti dolciari a seguito delle verifiche effettuate dai Carabinieri per la Tutela della Salute in collaborazione con il Ministero della Salute. Le ispezioni hanno evidenziato violazioni riguardanti la mancanza di pulizia e igiene negli ambienti di lavorazione e deposito, l’assenza delle procedure preventive per la sicurezza alimentare e l’etichettatura irregolare dei prodotti. In alcuni casi sono stati trovati ingredienti scaduti o conservati in ambienti umidi infestati da roditori.
La campagna di controllo ha coinvolto i 38 Nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri, che hanno effettuato oltre 840 ispezioni presso laboratori di produzione e negozi di vendita di uova di cioccolato e colombe pasquali. Sono state riscontrate irregolarità in 324 strutture, con la contestazione di 574 violazioni penali ed amministrative per un valore complessivo di 425 mila euro. Sono state sequestrate anche due tonnellate di alimenti del valore stimato di oltre 267 mila euro.
Durante le ispezioni sono stati scoperti anche casi in cui colombe e uova di cioccolato prodotte industrialmente venivano riconfezionate e vendute come prodotti artigianali a un prezzo più alto. Sei titolari di negozi sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria per tentata frode in commercio, con il sequestro di oltre 300 colombe e uova falsamente dichiarate come “propria produzione”.
A causa delle gravi violazioni igieniche e strutturali, sono stati disposti quindici provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive, con un valore economico superiore a 5 milioni di euro.