Il Coronavirus sta letteralmente destabilizzando il nostro agroalimentare, da settimane molte delle nostre produzioni tra cui l’ortofrutticolo, il lattiero caseario, le carni e il pesce, sono in continua tensione. Occorre un piano nazionale straordinario di controlli dove, oltre al già pressante e attento lavoro della veterinaria e del servizio repressioni frodi dei Carabinieri del Mipaaf, si unisca, a supporto ed in via eccezionale, l’Esercito, per tutelare l’agroalimentare italiano.
Il cibo è vitale tanto quanto produrre mascherine e poter curare gli italiani con la sanità. Da molti giorni il nostro agroalimentare è messo sotto pressione da problematiche alle frontiere, problematiche alle logistiche, problematiche alla lavorazione per carenza di personale, tensione con i produttori. L’Italia ha molte carenze sull’autosufficienza alimentare, mediamente più del 35% di quello che mangiamo è importato e, in alcuni comparti, come cerali, latte, carne, superiamo il 60%. Se per produrre prodotti medicali o rafforzare la sanità bastano poche settimane e azioni straordinarie, per il cibo ci voglio anni per aumentare e sostenere produzioni. Cosa potrebbe accadere se gli agricoltori fossero messi nelle condizioni di non poter più vendere i loro prodotti?
In questi giorni a molti nostri agricoltori italiani, viene lasciato il latte nelle stalle, vengono buttati ortaggi, e frutta, vengono ribassati i prezzi del 20-30%, mentre nei banchi dei supermercati i prezzi aumentano, i prodotti o mancano o fanno fatica ad arrivare; non parliamo poi dei blocchi alle frontiere dove i nostri prodotti vengono fermati, e viceversa, notiamo pesanti ed incontrollate importazioni speculative.
Riteniamo che, a supporto e garanzia della continuità della produzione di alimenti, lo Stato debba scendere in campo con la protezione ed il supporto, a tutti i livelli, al fine di garantire il proseguimento delle nostre produzioni, e non solo, che vi sia anche un controllo su tutti i comparti a garanzia dei produttori e dei consumatori.
Vediamo molte tensioni che potrebbero sfociare in pesanti speculazioni. Con la vita e quindi con il cibo non si scherza in quanto potrebbe essere messo a rischio l’approvvigionamento nei supermercati e questo sarebbe un dramma. Occorre che vengano prese iniziative forti, un piano di controlli mai visto dove, ai canali già attivi, si unisca in forza l’Esercito a salvare il nostro Made in Italy, l’approvvigionamento alimentare, la nostra agricoltura e così i nostri cittadini. Queste le conclusioni di Roberto Cavaliere, Presidente di Copagri Lombardia, in merito alla crisi del comparto agroalimentare e delle speculazioni che si stanno verificando contro i produttori e contro i consumatori tutti.