Esattamente cinque anni fa veniva inaugurata a Punta Staffalo la stazione sperimentale del Centro di Rilevamento Ambientale di Sirmione, una scommessa lanciata dalla giunta Arduino nel 1997 poi raccolta e valorizzata dall’amministrazione Ferrari. Ieri, una seconda cerimonia, questa volta velatamente triste, è andata in scena ancora a Punta Staffalo: l’intitolazione al suo infaticabile animatore e sostenitore, Eugenio Zilioli. Il ricercatore del Cnr, scomparso nell’ultimo scorcio del 2004, è stato ricordato ieri degnamente davanti ad una foltissima presenza di amici e personalità in un due distinti momenti, a Palazzo Callas e in quella che, per Zilioli, ha rappresentato la sua seconda casa, il suo secondo amore dopo quello donato fino alla fine dei suoi giorni all’adorata famiglia: la moglie Rossella e i due figli Martina e Francesco. Degna, si diceva, la cornice di personalità che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la gratitudine più sincera verso questo ricercatore della prestigiosa famiglia del Cnr. Oltre all’ex preside della scuola media “Trebeschi”, Giuliana Sandrone (che tagliò il nastro 5 anni fa con Zilioli e l’assessore Franco Nicoli Cristiani), sono intervenuti il Provveditore agli Studi, Giuseppe Colosio, il nuovo Soprintendente ai Beni Archeologici della Lombardia, Elisabetta Roffia, il direttore del Cnr di Milano, Sandro Brivio, quindi il sindaco di Pozzolengo Paolo Bellini, gli assessori desenzanesi Bertoni e Guerra, l’ex sindaco Mario Arduino e l’ex dirigente comunale Gabriele Busti (a loro si deve la prima felice intuizione sul Cra, ndr.) , mons. Dal Bon e il presidente del Cai del Garda, Lovisetti. A rendere gli onori di casa l’assessore Luisa Lavelli che, nel suo intervento, non ha mancato di illustrare i dati più significativi dell’attività del Cra. Ma, prima ancora, l’assessore ha fornito un identikit di Punta Staffalo che continua ad essere «punto di riferimento dell’educazione ambientale in particolare nelle scuole e nella salvaguardia dell’ambiente non solo di Sirmione ma dell’intero lago di Garda». Difatti, dal giorno della sua apertura il Cra ha ospitato non meno di 3 mila ragazzi, promosso monitoraggi sugli scarichi a lago, sulle acque balneabili e sullo stato di inquinamento dell’aria, lanciato progetti di grande spessore (come Sfida o la campagna di difesa dei canneti, ecc.), avviato l’iniziativa del bollettino meteo di cui si servono carabinieri, noleggiatori di barche, campeggiatori, Iat e albergatori. E ancora, il Cra ha continuato a produrre decine di pubblicazioni scientifiche di grande interesse e iniziative in collaborazione con altre istituzioni, riuscendo poi a far issare sulla penisola sirmionese, unico esempio sulle acque interne italiane con Verbania, la prestigiosa bandiera blu europea. Come ha rilevato nel suo intervento il responsabile del Cnr lombardo, Brivio, «fu grazie a Zilioli se molti degli interessi scientifici si sono accentrati sul lago di Garda favorendo il coinvolgimento di ricercatori e studiosi europei». Questo è stato Eugenio Zilioli. Tutti d’accordo, infine, perché il testamento da lui lasciato resti un grande libro scientifico aperto a tutti. Soprattutto ai più giovani.
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Intitolazione al suo fondatore: lezioni per 3 mila alunni, monitoraggi su acqua, aria, canneti. L’attività del Centro di Punta Staffalo nel nome di Eugenio Zilioli