La recente notizia riguardante la stazione Tav Garda ha suscitato un acceso dibattito a San Martino di Desenzano, dove i costi per la realizzazione dell'opera hanno subito un incremento vertiginoso, passando da circa 60 milioni di euro nel 2021 a oltre 200 milioni secondo il progetto di fattibilità presentato la scorsa estate. Questa stazione rappresenterà una fermata intermedia sulla linea ad alta velocità Brescia-Verona, prevista per entrare in funzione entro la fine del 2026. Il fronte dei contrari, composto da gruppi come il Movimento 5 Stelle e L'altra Desenzano, esprime preoccupazioni sui costi esclusivamente legati all'infrastruttura ferroviaria e sulla sostenibilità tecnica e logistica del progetto.
Le critiche si concentrano anche sull'impatto economico crescente e sul costo ambientale che l'opera comporta. Secondo Paolo Zanollo del Wwf, il progetto non giustificherebbe l'elevato consumo di suolo già presente nella zona. Inoltre, ex consiglieri comunali come Maurizio Maffi definiscono la stazione "inutile e costosissima", evidenziando come sia disconnessa dai collegamenti attuali e richieda ulteriori investimenti per migliorare l'accessibilità. Nonostante siano previsti parcheggi e una pista ciclabile, i critici sostengono che sarebbe più vantaggioso potenziare la linea storica esistente piuttosto che procedere con questo nuovo progetto ritenuto non vantaggioso.