Le scuole sono parte fondamentale di un paese. E a Calvagese della Riviera, a causa del sostanzioso incremento di abitanti, sono diventate strette e problematiche. Maggioranza e minoranza si dicono favorevoli alla costruzione di un nuovo polo scolastico ma un ricorso al tribunale amministrativo presentato dall’opposizione di fatto blocca l’inizio dei lavori. Intanto i genitori raccolgono firme.NEL 1991 i calvagesini erano poco meno di 2000, negli anni la popolazione è aumentata fino agli attuali 3400. Le scuole sono diventate piccole. «Non sono indecorose – chiarisce il sindaco Ivana Palestri – sono inadeguate». Ed è vero, le aule sono piene. I più piccoli riescono a dividersi tra l’asilo comunale e quello gestito dalle suore orsoline. Alle elementari è stata sacrificata la palestra interrata per ottenere altre aule. Le medie sono quelle che più soffrono la situazione. Lo stesso dirigente del circolo didattico di Manerba, Gianpaolo Comini, è preoccupato per la situazione: «La struttura ora è satura – afferma -: servono più aule». E chi non ci sta, è costretto ad «emigrare». Al momento manca anche il servizio mensa, un servizio essenziale soprattutto quando entrambi i genitori lavorano. Palestri ne è consapevole e spiega: «Il nuovo polo scolastico è un punto importante del nostro programma. In una paese ci sono sempre problemi da risolvere, ma la scuola è fondamentale».NEI PROGETTI il nuovo polo scolastico è previsto vicino all’attuale palazzetto dello sport, utilizzabile anche dalla scuola. I soldi sono stati reperiti tramite lottizzazione: 1.2 milioni di euro da Anthesa Srl per terreni artigianali e 444 mila euro da San Lorenzo Costruzioni Srl per terreni abitativi. Ma un ricorso al tribunale amministrativo, benché non ostativo, di fatto ha bloccato tutto.Giuseppe Pizzamiglio, consigliere di minoranza, specifica: «Non abbiamo bloccato la scuola, ma la svendita del territorio». «Il nostro obiettivo è farla il prima possibile – replica il sindaco -. Ora il ricorso ci ha bloccato, ma non voglio nemmeno pensare che possa venire accolto e mi auguro che venga presa una decisione in tempi brevi».Ad essere preoccupati sono i genitori, che temono per il futuro dei figli e non vedono iniziare i lavori. A novembre avevano presentato al sindaco una raccolta firme, il mese scorso ne hanno fatta un’altra: le scuole scoppiano e vogliono risposte in tempi rapidi.
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Nel 1991 i residenti erano 2.000, ora sono quasi raddoppiati