È di ottima qualità l’olio di oliva pronto per essere immesso sul mercato, prodotto sulla sponda bresciana del lago di Garda, anche se in quantità ridotta rispetto al solito, in seguito alla grandinata di agosto che ha colpito gran parte della Valtenesi, zona questa di notevole importanza per la grande quantità di piante di ulivo esistenti. Se la Valtenesi è stata forzatamente meno generosa che nel passato, almeno nella fascia interessata alla grandinata che ha colpito la parte centrale del territorio (Puegnago, Polpenazze, Moniga e Manerba in particolare), il raccolto è stato abbondante e con una resa molto interessante su tutto l’alto Garda, dove le olive sulle piante erano così numerose che ancora si sta procedendo in alcuni punti alla loro raccolta. Un fatto questo molto importante che ha permesso di mantenere una media produttiva sulla sponda bresciana del Garda di tutto rispetto nonostante le avversità meteorologiche. Da quanto abbiamo potuto sapere dai produttori, il prezzo dell’olio immesso in commercio non dovrebbe cambiare rispetto allo scorso anno. «Si tratta di un olio che ha una acidità molto buona – ha detto Gianfranco Comincioli, produttore di Puegnago dove riveste la carica di sindaco, dopo essere stato per parecchi anni presidente dell’Associazione interprovinciale produttori olivicoli lombardi (Aipol). – Quindi si tratta di olio tutto extravergine». Diego Pasini, produttore di Raffa e presidente del Consorzio Garda classico, fa notare come non ci voleva assolutamente la sfortunata parentesi meteorologica di agosto sulla Valtenesi, perché si trattava di una annata produttiva favorevolissima. «Stiamo comunque investendo con la messa a dimora di nuovi uliveti (recentemente 220 nuove piante hanno aumentato la nostra azienda agricola in questo settore), stiamo curando di più la raccolta e la molitura che si può dire è istantanea alla raccolta. Tutto questo perché il prodotto finale merita, come del resto possiamo constatare anche quest’anno. Il nostro prodotto sul Garda è sempre di grande qualità». Giampietro Avanzi, produttore e proprietario in quel di Manerba di uno dei frantoi più moderni: «La quantità nella nostra zona è ridotta, ma la qualità è ottima sotto tutti gli aspetti. C’è da dire che quest’anno abbiamo impiegato più manodopera che non nel passato, perché anche nella zona colpita dalla grandine, le olive dalla parte opposta a quella battuta dai chicchi, sono rimaste sulla pianta. solo che per raccoglierle, il tempo impiegato è praticamente lo stesso che per la pianta intera. Questa è la ragione per la quale forse qualche piccolo ritocco sul prezzo bisognerà farlo, proprio per la spesa in più sostenuta». Giovanni Mazzoldi, presidente della Cooperativa di San Felice e dell’Aipol, afferma che la generosa produzione di olive dell’Alto Garda bresciano, ha reso meno oneroso in generale lo sbalzo di produzione della Valtenesi. «L’olio è comunque di ottima qualità, ed anche questo ripaga, in parte almeno, i sacrifici dei produttori».
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I produttori della sponda bresciana abbastanza soddisfatti nonostante le avversità meteorologiche. Il minor raccolto in Valtenesi per la grandinata compensato dall’Alto lago