mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Via libera del Consiglio comunale al progetto che prevede un anno di monitoraggio in quota prima del completamento dell’impianto

Dal vento all’elettricità:centrale eolica sul Baldo

Impiantare una centrale eolica sul Monte Baldo per convertire la forza del vento in energia elettrica: la decisione è stata presa poco tempo fa dal consiglio comunale di Brenzone e già a settembre dovrebbero iniziare i lavori di posa di una vera e propria torre anemometrica nella parte montana del territorio, nelle vicinanze del rifugio Chierego.L’iniziativa è stata del sindaco, Giacomo Simonelli, e del suo assessore ai lavori pubblici, Davide Benedetti. È proprio quest’ultimo, carte alla mano, a illustrare l’innovativo progetto finora non presente in nessuno dei paesi rivieraschi della sponda veronese.«Come già si stanno attrezzando a fare i comuni di Rivoli e di Affi», ha illustrato Benedetti, «anche noi vorremmo ricavare dall’energia eolica corrente elettrica da produrre a Brenzone per essere venduta ai principali gestori. Il tutto a costo zero per l’amministrazione che, anzi, avrà un notevole incasso annuo garantito oltre al profitto in percentuale sulla quantità di energia che potremo produrre e vendere».L’idea è tanto semplice quanto rivoluzionaria, almeno per i paesi lacustri. L’amministrazione ha stipulato una convenzione di undici punti con un professionista, l’ingegner Vittorio Ronchi di Creazzo, in provincia di Vicenza, per installare una centrale eolica. Il sito dovrebbe essere composto da un minimo di tre fino a un massimo di cinque torri in località Prada, sul costone del Baldo, nei pressi del rifugio Chierego, a 1900 metri di altitudine.Prima però sarà installata una torre anemometrica per misurare la forza massima del vento, quella media, la quantità di vento presente sul Baldo in ogni mese dell’anno e una serie di altri parametri indispensabili per capire bene se e quanto sia realizzabile e conveniente l’idea. «In pratica», ha proseguito Benedetti, «verrà installata, probabilmente entro settembre, questa apparecchiatura che resterà nel sito per un anno intero. In questo modo potranno essere registrati tutti i parametri relativi al vento e si potrà capire quante torri è opportuno sistemare oltre che quanta energia elettrica si potrà ricavare».Il tutto però subordinato alla valutazione di impatto ambientale, la così detta Via, da parte della Regione.La convenzione prevede che il professionista si faccia carico di chiedere ed ottenere tutte le autorizzazioni necessarie, oltre che delle spese di impianto, pulizia e gestione delle apparecchiature. In cambio, l’amministrazione comunale concederà per trenta anni, eventualmente rinnovabili, il sito sul Baldo e la gestione integrale dello stesso.Non è tutto. Importanti sono pure le condizioni economiche dell’intera operazione.«Al Comune», dice Benedetti, «entreranno quarantamila euro l’anno come quota fissa e, oltre a questi soldi, anche il 2,5 per cento di quota variabile, relativa cioè all’incasso dell’energia elettrica venduta».Dalle simulazioni effettuate a tavolino, una volta creata la centrale eolica, se l’energia elettrica prodotta da tre torri dovesse essere di 3 Megawatt, il comune incasserebbe settantamila euro con duemila ore di funzionamento. Se le ore di funzionamento dovessero essere invece tremila, al Comune andrebbero ottantacinquemila euro. Ancora di più, ma in proporzione sempre alla produzione e alla vendita, se la centrale fosse di cinque torri. Il range di simulazione, in questo caso, prevede introiti fra i novanta e i centoquindicimila euro, a seconda del numero di ore di possibile utilizzo.«Siamo soddisfatti», ha chiuso il primo cittadino, «per questa possibilità che ci si è presentata anche perchè, a costo zero, il Comune potrà avere un’importante entrata garantita. Ma, soprattutto, potrà iniziare ad avere energia pulita, rinnovabile ed ecocompatibile sulla nostra montagna. Questo non è certamente un fatto secondario. Probabilmente i frutti e i benefici si vedranno nei prossimi anni, magari anche con un’altra amministrazione comunale, ma ora è importante partire».

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