Una compagnia, Air Dolomiti, che cede il collegamento Montichiari-Roma ad un’altra società proprio in questi giorni, la siciliana Gold Wing; un’altra, la Artair, che aveva annunciato progetti in grande stile e sembra aver dirottato le sue ambizioni su Orio al Serio; un’altra ancora, la Interfly che seppur tra i borbottii continua il suo servizio di aerotaxi (è l’unica società bresciana presente a Montichiari). E soprattutto l’ormai lunga gestazione della società di gestione del Gabriele D’Annunzio. Ha la fisionomia di un Giano bifronte lo scalo aeroportuale bresciano. Alle eccellenti previsioni di sviluppo espresse dagli addetti ai lavori alterna l’incertezza sui futuri assetti societari, a quasi un anno dalla decisione presa dall’assemblea della Catullo di dar vita ad una gestione autonoma per Montichiari. Delibera accompagnata da furibonde polemiche tra l’azionista Comune di Verona e i vertici del Catullo. Morale: bresciani allibiti (non dimentichiamo che in questo progetto hanno investito 15 miliardi, denaro pubblico) e il progetto fermo al palo. Fernando Sanson tuttavia invita all’ottimismo: «La società di gestione di Montichiari non è ancora stata costituita – spiega il presidente del Catullo che sette mesi fa ha sostituito il dimissionario Massimo Ferro – perchè non disponiamo della concessione ministeriale da sub-appaltare allo scalo di Montichiari». Rimangono i contrasti in casa veronese che ha contestato duramente il progetto. «Con il Comune – spiega Sanson con toni concilianti – stiamo definendo un accordo che supererà i contrasti emersi in assemblea». Come sarà la ripartizione del capitale sociale? «Nel Gabriele D’Annunzio entreranno subito Catullo, Provincia di Brescia e Camera di commercio; le percentuali saranno l’85 per cento al Catullo e il 15 per cento agli enti bresciani». C’è da scegliere il futuro partner, Sacbo di Orio al Serio, Sea di Milano-Malpensa o altri… «Riguardo alla quota del partner ho già avuto modo di dire ai bresciani che sarebbe meglio non fosse superiore alla loro percentuale». Il Catullo quindi avrà la maggioranza? «Certo». Perchè Air Dolomiti ha deciso di lasciare Montichiari? «Avevamo chiesto alla società di impiegare un aereo a reazione anzichè l’attuale a turboelica. Air Dolomiti con ogni probabilità ha preferito non distogliere vettori da altre tratte. Montichiari non era per loro una rotta strategica, per cui la società ha preferito rinunciare. Il collegamento con Roma verrà garantito dalla Gold Wing (che attualmente opera su Taranto-Malpensa, ndr). In ogni caso Air Dolomiti ci ha rassicurato sulla disponibilità a mantenere il collegamento anche qualche giorno di più se Gold Wing dovesse registrare dei ritardi». Sulla linea è previsto l’impiego di un mezzo più capiente, il cosidetto jumbolino da 80 posti. Che previsioni fate per il 2001? «Riteniamo possibile raggiungere a Montichiari i 350mila passeggeri. Con Ryanair stiamo definendo il terzo collegamento con Londra e verso un’altra città straniera; Gold Wing si occuperà anche dei voli verso la Romania; e infine i voli charter». w.g.
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Una compagnia, Air Dolomiti, che cede il collegamento Montichiari-Roma ad un’altra società proprio in questi giorni, la siciliana Gold Wing…
D’Annunzio, obbiettivo 2001 è quota 350 mila passeggeri
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