Un possibile dazio del 25% dagli USA sulle esportazioni agroalimentari italiane potrebbe comportare un incremento dei costi per i consumatori americani di oltre 250 milioni di euro solo per i prodotti provenienti dalla Lombardia. Questa stima è stata fornita da Coldiretti, che ha analizzato i dati Istat evidenziando come gli Stati Uniti rappresentino il terzo mercato di sbocco per l'agroalimentare lombardo, dopo Francia e Germania, ma il primo partner extra UE. Se tali tariffe venissero applicate all'intero settore agroalimentare italiano, le perdite potrebbero arrivare fino a 2 miliardi di euro, con un impatto significativo sugli acquisti da parte dei consumatori americani.
Gianfranco Comincioli, presidente di Coldiretti Lombardia, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione, sottolineando la necessità di azioni diplomatiche per evitare una guerra commerciale dannosa sia per le imprese europee che americane. Tra i principali prodotti lombardi esportati negli Stati Uniti ci sono bevande, latticini e carni lavorate. La Coldiretti ha anche sollevato interrogativi sulla possibile risposta dell'Unione Europea in caso di imposizione dei dazi statunitensi, ricordando precedenti misure tariffarie adottate in risposta alle politiche commerciali della prima presidenza Trump.