Attraverso la soluzione alternativa del microcredito, con prestiti contenuti ed equi, è possibile aiutare le persone e le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica, in cassa integrazione o pressate da ingenti spese mediche, ad esempio.Piccoli prestiti mirati, in sostanza, possono evitare di finire nelle mani degli usurai per l’esasperazione dovuta da temporanee emergenze economiche.Da quando il centro di ascolto della Fondazione Beato Tovini ha aperto i battenti, cinque mesi fa, sono giunte in media 4-5 richieste di aiuto alla settimana. Anche nella riviera bresciana del lago, infatti, la recessione si è fatta sentire, e non solo tra gli immigrati.Il municipio desenzanese, qualche settimana fa, ha sottoscritto una convenzione con la fondazione Beato Tovini per andare incontro ai cittadini bisognosi e anche alle piccole imprese locali, con lo strumento del microcredito di soccorso: un prestito contenuto, a tasso agevolato e una quota di 20 euro per le spese d’istruttoria. Il 13° centro di ascolto della Fondazione ha sede presso l’abbazia di Maguzzano ed è aperto due mattine a settimana, il lunedì e il martedì, dalle 9.30 alle 12.30. Come bacino d’utenza, spiega il volontario Ernesto Petrella, «copriamo 24 comuni bresciani del lago, da Lugana a Raffa di Puegnago, e i paesi dell’immediato entroterra come Pozzolengo. Siamo due ascoltatori e ci occupiamo di accogliere le persone, ascoltare la loro storia e cercare di conoscere la loro condizione debitoria, per verificare che esistano le condizioni per accedere al microcredito. Per ottenere il prestito i requisiti basilari sono la temporanea difficoltà economica e la concreta possibilità di recupero». Esaminata la documentazione, se la capacità di ripresa esiste, «la fondazione rilascia alla banca le garanzie necessarie per accedere al prestito, che è erogato da istituti bancari convenzionati con la Tovini. Alcuni di questi partecipano anche alle perdite».L’accordo stipulato tra i due enti, Comune di Desenzano e Fondazione, potrà diventare un modello per altri paesi del lago. Nello specifico, l’amministrazione del basso Garda ha stanziato un fondo di 10mila euro che permetterà di mettere in moto prestiti per circa 300mila euro (pensando che la percentuale di insolvenza è del 3%).Le garanzie rilasciate dalla fondazione e dal Comune possono essere necessarie per accedere al microcredito, che è, per definizione, un prestito di entità contenuta (di massimo 5mila euro). Accertata la capacità di ripresa, la domanda di prestito sarà trasmessa a uno degli istituti bancari convenzionati. Poi uno staff di persone seguirà i casi individualmente, fino alla soluzione della situazione debitoria.
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Prestiti contenuti ed equi per aiutare le famiglie