Com’è noto, l’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda ha lanciato e sta perseguendo da tempo il Progetto Qualità di servizi e prestazioni, rivolto all’interesse esclusivo del cittadino/utente. “In questo senso – spiega il direttore generale, dottor Angelo Foschini – è stata ed è importante la Certificazione Iso 9000 che ci è stata prima riconosciuta, poi confermata e allargata a seguito della verifica ispettiva sul campo appositamente effettuata da prestigioso Ente-terzo internazionale DNV Italia – Det Norske Veritas, il quale ha congiuntamente verificato le aree già certificate ed ha sviluppato attività di verifica per l’estensione del certificato”. Precisa a sua volta il direttore sanitario dell’Azienda, dottor Francesco Vassallo: “Nella fattispecie, hanno ottenuto la certificazione blocco operatorio, pronto soccorso, pediatria e neonatologia, servizio psichiatrico di diagnosi e cura, centrale di sterilizzazione, controllo di gestione, servizio per l’informatica aziendale, servizio economico-finanziario, selezione, accoglimento, area risorse umane dell’Azienda Ospedaliera di Desenzano del Garda. Come diceva il direttore Foschini, Iso 9000 è stata poi confermata a tutti i servizi di diagnosi (laboratori, centri trasfusionali, anatomie patologiche, radiologie), i reparti di medicina interna, farmacie, direzione strategica, servizio e attività di relazioni esterne ai quali già era stato riconosciuto nella prima fase del progetto di certificazione dell’intera Azienda”. Conclude il direttore generale Foschini: “Il nostro progetto di qualità, che concluderà la sua terza e ultima fase nei prossimi mesi e porterà al completamento della certificazione per tutti i rimanenti reparti e servizi dell’Azienda, è stato riconosciuto dalla Regione Lombardia come uno dei progetti più ampi e qualificati fra quelli presentati dalla Aziende dell’intero territorio regionale”. “Del resto l’AO di Desenzano appartiene a quella parte di pubblica amministrazione orientata ai risultati e realmente al servizio dei cittadini, con l’obiettivo di offrire loro le migliori prestazioni e le più sicure certezze in una materia tanto delicata ed importante quale è la salute”La premessa era doverosa per inquadrare nel contesto più ampio e strategico quanto da anni si sta facendo a Montecroce attraverso un servizio del tutto particolare, attuato dalla Pediatria dell’ospedale di Desenzano, in collaborazione con il servizio dietetico di Desenzano/Gavardo: quello di prevenzione, diagnosi e terapia dell’obesità pediatrica che si svolge in ambulatorio ed in day hospital.Ne parliamo con il responsabile dell’Unità Operativa di pediatria e patologia neonatale, dottor Giovanni Bergamaschi, che ha seguito e segue con particolare attenzione questo fenomeno, che si segnala in costante aumento specie negli ultimi anni.“Per obesità – spiega il dottor Bergamaschi – si intende quella condizione che si verifica quando abbiamo un eccesso di massa grassa che oscilla normalmente intorno al 17% nel maschio e 25% nella femmina. Come s’è detto, la prevalenza dell’obesità è in aumento in tutti paesi occidentali, al punto da essere definita quasi come una epidemia”.E’ questo lo scenario sul quale si staglia il problema dell’obesità in età pediatrica “certamente – prosegue Bergamaschi – uno dei problemi più frequenti che il pediatra si trova a dover affrontare nella sua pratica quotidiana. Di fatto, come dimostrano i dati epidemiologici, l’obesità interessa tutte le età ed ha raggiunto negli ultimi decenni anche in Italia tassi di prevalenza talmente elevati da farla considerare una vera e propria malattia sociale”.Allo stato attuale, dal 10 al 30% dei soggetti di età compresa tra i 6 ed i 15 anni presenta un eccesso ponderale che può andare dal sovrappeso all’obesità; mediamente su 10 soggetti della scuola dell’obbligo 2 risultano sovrappeso e 1 su 7 può essere considerato obeso. Non sembra che tale prevalenza mostri al momento un’inversione di tendenza. Sono dati nazionali, ma sui quali si attesta anche la situazione bresciana e gardesana in particolare. – Dottor Bergamaschi, quando l’obesità si definisce grave, assume cioè i caratteri della malattia conclamata? “In primo luogo quando l’eccesso ponderale, valutato come eccesso ponderale percentuale o come BMI(body mass index) supera determinati valori-limite(ad esempio: BMI superiore a 30) oppure quando un eccedenza ponderale, pure non elevata, si associa a segni clinici di malattia. Esistono poi casi molto rari in cui l’obesità è espressione di una malattia genetica o di una disfunzione ormonale.” – Che cosa si può associare all’obesità? “Occorre premettere che l’eccedenza di peso per dare segni di malattia può impiegare anche molti anni: esistono però segnalazioni recenti di intolleranza allo zucchero(da notare che la prevalenza del diabete tipo adulto ha subito negli ultimi anni lo stesso andamento epidemiologico dell’obesità),di ipertensione e di iperlipidemia già in epoca pediatrica.Queste condizioni comportano un super lavoro per il cuore e per l’apparato respiratorio con danni a tutti gli altri organi per l’accumulo di grasso in eccesso. Inoltre la colonna vertebrale, il bacino, le ginocchia e le caviglie si trovano a dover sopportare un peso troppo al disopra di quello per cui sono strutturate con le ovvie conseguenze. Anche l’incidenza di alcuni tumori è aumentata così come è diminuita l’aspettativa di vita”. – Ma ci sono anche altri risvolti… “Certamente. Infatti va considerata non meno importante la condizione psicologica che si trovano a vivere questi soggetti. E’ facilmente intuibile come in una società come la nostra dove impera il magro. alto e bello sia difficile per queste persone essere accettate per come si presentano. I bambini in particolare vengono accettati spesso con difficoltà dai compagni per la talvolta evidente inadeguatezza nei giochi di agilità: questo tra l’altro favorisce la sedentarietà e in definitiva contribuisce all’aggravarsi del problema.”L’obesità segna dunque tutta la vita.“Esatto. Per questo è indispensabile intervenire prima possibile, anche considerando che il trattamento è difficile sia in età pediatrica che in età adulta. E per questo sono indispensabili campagne mirate di sensibilizzazione al problema, nonché di prevenzione, diagnosi e terapia proprio rivolte ai bambini”.- E’ quello che state facendo da quasi quindici anni a Desenzano.“Come tempi siamo stati nettamente precursori rispetto alle stesse valenze, pure significative, date al problema obesità nei piani sanitari nazionale e regionale. Ed anche come risultati possiamo essere ampiamente soddisfatti. Infatti l’esito della nostra attività è stato più che incoraggiante sia per numeri – cioè popolazione valutata e seguita – sia per ritorni di pazienti alla nostra struttura, sia per risultati qualitativi, cioè rientro del peso, ottenuti con la collaborazione del servizio dietetico, dei pediatri e dei medici di base”.- Una raccomandazione finale?“Un atto essenziale della prevenzione è anche l’educazione a un più sano stile di vita e ad una corretta alimentazione. Per ottenere i migliori risultati è, in ogni caso, necessario che si diffonda sempre più la sensibilità collettiva e individuale alle problematiche dell’obesità, pesanti anche in termini di costi sociali”. Chi voglia saperne di più, può mettersi in contatto con la Pediatria e Patologia Neonatale dell’ospedale di Desenzano. La guerra all’eccesso di grasso è stata dichiarata qui.
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Una patologia in continua crescita:
Intanto continua a crescere e svilupparsi secondo le strategie aziendali il Progetto Qualità di prestazioni e servizi