Gratitudine e riconoscenza sono due parole magiche che esprimono uno stato d’animo. Secondo il Migliorini gratitudo-gratitudinis è un atto, un sentimento, un’emozione, un segno di ringraziamento. E ancora, avere, mostrare, provare gratitudine, nome astratto, si esprime con segni e parole; ed è quello che fanno gli Amici di San Zeno di Montagna nei confronti degli abitanti dell’amena località montebaldina. Alcuni anni fa, merito dell’amico scomparso Enzo Salmaso, è nata l’associazione Amici di San Zeno, un compatto sodalizio internazionale formato da persone che vogliono coralmente esprimere riconoscenza e gratitudine verso la Comunità del Monte Baldo. È un gesto dal sapore nobile, l’associazione è vicina al Comune di San Zeno contribuendo a varie iniziative a sfondo sociale per rendere il paese sempre più accogliente. Come una simpatica curiosità ricordo che, qualche anno fa, don Flavio Tosi, parroco di San Zeno, benedisse il pane di Sant’Antonio per offrirne uno ad ogni famiglia del Comune in segno di fede e di provvidenza, come si usava nel buon tempo antico. Pane e ramoscello d’ulivo venivano appesi all’interno dell’uscio di casa rimanendovi per tutto l’anno come gesto propiziatorio, augurale per la famiglia. Il pane del buon augurio dunque degli Amici di San Zeno al quale aggiungono il circense sottoforma di cultura. Nei mesi di luglio e agosto San Zeno diventa una specie di piccola Atene, dopo aver seguito la fioritura delle peonie: Paeonia officinalis sul Baldo. Ogni giovedì ospitano nel salone dell’albergo Sporting le serate dedicate alla medicina solitamente inaugurate dal dottor Luigi Grezzana, il quale, con la sua dialettica riesce ad incantare la platea. Gli appuntamenti del giovedì si snodano fra letteratura, storia, geologia del Baldo, ecologia e rispetto della montagna, racconti di viaggi, unito anche a Wolfgang Goethe per il suo incomparabile viaggio in Italia con l’esordio: «Conosci il Paese dove fioriscono i limoni?». Trionfa la poesia con a capo il nostro Tolo Da Re, affezionatissimo a San Zeno di Montagna tanto che meriterebbe ampiamente il riconoscimento della cittadinanza onoraria del Borgo, sarebbe un fiore all’occhiello della Giunta comunale. Ora il Sodalizio è diretto da un mantovano, il dottor Cipro Confortini, il quale, confortato a sua volta dalla moglie, signora Maria, tiene il governo del gruppo proteso ad una intensa vita associativa. Credo che questa iniziativa, mirante all’interesse di un paese da parte degli ospiti sia cosa rarissima, un fiore spontaneo e lo conferma la giornata dedicata all’Ospite in programma in tutte le località di villeggiatura. A San Zeno di Montagna succede esattamente il contrario. Villeggiare in un luogo ameno vuol dire benessere del fisico unito anche alla felicità dello spirito, sorta di otium sabatico a favore del pensiero, dell’intelletto. Gli Amici di San Zeno ci danno l’esempio, oltre a tutte le telefonate di donna Maria, hanno il loro strumento di comunicazione con tanto di direttore editoriale, direttore responsabile, con il giornalino tengono l’informazione con gli associati e il Comune di San Zeno. Nell’inverno formano programmi per l’annata estiva che si svolge dalle peonie al sapore dei marroni – ottimo prodotto locale – a braccetto con il Bardolino Novello. Con tutto ciò, e consolidato negli anni, il consiglio comunale di San Zeno potrebbe offrire una sedia al dottor Confortini, per affiancarsi di conforto all’assessorato Soggiorno e Turismo che lavora a favore del bellissimo, storico, incomparabile, ridente centro montebaldino: punto d’unione fra il meraviglioso Benaco e il paterno, maestoso, solenne giardino botanico d’Europa.
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Da anni un’associazione di intellettuali cerca di rendere il paese di San Zeno di Montagna un cenacolo e un luogo di stimolanti iniziative. Una serie di appuntamenti che ogni giovedì si snodano tra letteratura, storia, geologia e racconti di viaggio
D’estate sul Baldo c’è una piccola Atene
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