venerdì, Novembre 22, 2024
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Battello «salva-canneti»fermo per l’acqua bassa. Risultati sotto le attese. Ma la campagna naturalistica continua

Difficoltà per il natante ecologico

Si è chiusa con puntualità svizzera l’operazione-canneti del basso Garda in cui per la prima volta è stato impiegato un barcone. O meglio avrebbe dovuto essere utilizzato questo natante della Sirmione Servizi, acquistato con il notevole contributo della Provincia e gestito in collaborazione con il Consorzio motoscafisti, ma alla fine ha stoccato appena 100 metri quadri di canneto.Si pensi che l’intera superficie a canneto del basso lago è di circa 300 mila mq, dunque, un’inezia. La ragione di questo «non servizio» sta nel fatto che l’imbarcazione, lunga sedici metri e larga quasi tre, ha un pescaggio di 60 cm. E con i livelli del lago che fino a pochi giorni fa si aggiravano sui 63 centimetri, il barcone ha dovuto restare malinconicamente agli ormeggi.Non si vorrebbe si ripetesse lo stesso destino del battello-spazzino che, a causa delle sue dimensioni, non poteva operare in alcuni porti pubblici, lasciando i rifiuti lungo le banchine all’opera dei netturbini comunali armati di rastrelli e bidoni. Il rischio, dunque, è che il natante possa restare a lungo alla banchina, visto che i livelli del Garda non tendono a salire da almeno cinque o sei anni, e questo malgrado la potatura dei canneti si debba effettuare tra novembre e febbraio, non oltre.Una soglia che non può essere superata, spiega Luca Fila del Centro di rilevamento ambientale, altrimenti ne pagherebbe le conseguenze la delicata fase riproduttiva dei pesci e di altre speci ittiche che nel canneto trovano il proprio habitat.Ma che i canneti tra Desenzano e Sirmione avessero bisogno di essere ripuliti, lo dimostra il bilancio della campagna.Solo a Sirmione sono stati asportati 8 quintali di materiale di rifiuto tra cui pezzi di coperture catramate dello «Space boat», diversi pneumatici, un forno a microonde, tubi di ferro, eccetera. Nel corso delle altre operazioni compiute dai gruppi di volontariato delle due cittadine gardesane sono stati, inoltre, raccolti 90 sacchi di rifiuti, senza dimenticare che a settembre dello scorso anno altri volontari avevano portato a riva ben 100 sacchi di immondizia.Una quantità impressionante, che dà la misura di come i nostri canneti siano davvero a rischio di estinzione se non ci fossero la massima attenzione e l’intraprendenza sia dei volontari e del Cra, sia dei Comuni di Desenzano e Sirmione, che non lasciano nulla d’intentato alla salvaguardia di questo bene naturalistico. Ogni metro quadrato di canneto in piedi pesa mediamente tra i 5 e i 6 chilogrammi, tutto il materiale è stato trasportato in centri di compostaggio. Una prova che ha dato buon esito è stato l’uso del canneto tritato che a sua volta è servito come forma naturale di blocco della crescita delle erbacce nelle aiuole pubbliche.Il Cra di Sirmione, tuttavia, lancia un accorato appello perché si smetta di assediare i canneti e, soprattutto, si chiede se non sia arrivato il «momento di affiancare ai soliti elementi storici di traino del turismo anche i canneti, quali simboli attrattivi del paesaggio lacustre». Infine, nel corso della campagna per la loro manutenzione gli esperti dell’ufficio Aree naturali della Provincia hanno raccolto significativi dati sull’ambiente circostante e, quindi, del lago.

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