La giuria del premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi, sezione saggistica, ha assegnato l’edizione 2013 a Dionigi Albera per l’opera «Au fil des générations» (Presses Universitaires de Grenoble). La cerimonia di premiazione s’è svolta sabato 22 giugno al Palazzo del Turismo di Asiago, presente per l’amministrazione comunale di Riva del Garda (co-organizzatore del premio) l’assessore Renza Bollettin.
Dionigi Albera
«Au fil des générations di Dionigi Albera – recita la motivazione della giuria – raccoglie in un unico grande quadro di spessore magistrale gli esiti di oltre un secolo di ricerche sulla famiglia alpina, colta nel rapporto specifico che essa instaura con la forma dell’insediamento, e più in generale con le dinamiche proprie dell’economia, della società e della cultura delle singole valli. Trattando un tema di inafferrabile complessità, posizionato sul difficile confine tra etica popolare e diritto consuetudinario, il libro si presenta come un vero e proprio atlante di riferimento, dal quale sarà molto difficile prescindere, d’ora in avanti, per qualsiasi approfondimento localizzato di ordine storico-demografico o socio-antropologico. In questo modo, la vicenda storica per molti versi esemplare delle comunità alpine viene emancipata dalle varie branche del romanticismo locale e del particolarismo etnicista per entrare a pieno buon diritto in quella più ampia che abbraccia tutti i popoli d’Europa».
Nato a Verzuolo (Piemonte) nel 1956, Dionigi Albera ha ottenuto una Laurea in Filosofia all’Università di Torino nel 1982, con una tesi in Antropologia culturale. Negli anni successivi ha insegnato nella scuola secondaria, ha portato a termine vari lavori di ricerca (nell’ambito di contratti con l’Università di Torino e la Fondazione Sella di Biella) ed ha avviato alcune collaborazioni internazionali, soprattutto con l’Università di Cambridge (dov’è stato visiting fellow) e l’Università di Aix-en-Provence. In quest’ultimo centro ha ottenuto un dottorato (1995). Nel 1996 ha vinto un concorso nazionale che gli ha permesso di essere reclutato come ricercatore presso il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS). Da questo momento, le sue attività di ricerca e insegnamento si sono svolte prevalentemente in Francia, dove si è trasferito. Dal 2006 dirige l’Institut d’Ethnologie Méditerranéenne, Européenne et Comparative (situato alla Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme di Aix-en-Provence). Nel 2007 è stato nominato direttore di ricerca presso il CNRS.
Ha al suo attivo più di novanta pubblicazioni scientifiche (tra cui sette libri) che esplorano vari temi in ambito europeo e mediterraneo, come i fenomeni migratori, la parentela, l’organizzazione domestica, le forme di commistione religiosa tra le religioni monoteiste (un suo libro su quest’ultimo tema è stato pubblicato in Francia nel 2009 ed è stato in seguito tradotto in Spagna, Stati Uniti e Italia). Fin dalla tesi di laurea, le Alpi hanno costituito uno dei fulcri delle sue ricerche. Anche se alcuni progetti di studio l’hanno talvolta spinto a percorrere i paesi del Mediterraneo, la passione per le Alpi non è mai venuta meno nel corso degli anni, come testimoniano svariati saggi che esplorano molteplici aspetti della vita sociale delle popolazioni alpine.
Le monografie che si sono candidate a questa edizione sono state 57, provenienti da Italia, Francia, Svizzera e Austria. Tra le case editrici partecipanti vanno segnalate Franco Angeli, Chiarelettere, Einaudi, Laterza, Il Mulino, Bruno Mondadori, Olschki, Zanichelli. Alberico Rigoni Stern, primogenito dello scrittore di Asiago, è presidente del comitato promotore del premio. La giuria del premio Mario Rigoni Stern, sezione saggistica, è composta da Innocenzo Cipolletta, Ilvo Diamanti, Mario Isnenghi, Giovanni Kezich, Jon Mathieu, Gianbattista Rigoni Stern.
Dopo approfondita discussione, la giuria ha deciso inoltre di segnalare (in ordine alfabetico): «Erbario» di Alexis Bétemps («Suggestivo prontuario sui luoghi delle erbe in Valle d’Aosta e gli usi medici, culinari, magici e religiosi»); «Scultori di tradizione in Valle d’Aosta» di Vincenzo Bixio e Gabriella De Munari Bixio («Efficace e completo sillabario dei modi, delle forme, del mercato di una grande arte popolare alpina»); «Matrimoni e patrimoni» di Sabrina Contini («Solida e originale ricerca di carattere archivistico su un tema di indubbio rilievo»); «Recinzioni tradizionali in Trentino» di Giovanni Giovannini e Prisca Giovannini («Originale e motivato manuale d’uso sulla varietà tipologica delle recinzioni»; «Da Molare al Vajont» di Giorgio Temporelli («Da angolatura inconsueta affronta efficacemente una realtà specifica e quantomai problematica nell’uso della risorsa acqua»; «Iagri Badia» a cura di Daria Valentin «Passione, organizzazione e cultura della caccia e storie di cacciatori lungo un secolo di vita in una valle alpina».
Il Premio Mario Rigoni Stern
Il premio letterario è dedicato alla memoria di Mario Rigoni Stern (Asiago 1 novembre 1921 – ivi 16 giugno 2008), autore di numerose opere che hanno fatto la storia della letteratura italiana, tra cui vanno sicuramente ricordate: «Il sergente nella neve», «Il bosco degli urogalli», «Ritorno sul Don», «Storia di Tönle», «Le stagioni di Giacomo». Voce autorevole e ascoltata nella “letteratura di guerra”, Rigoni Stern ha saputo descrivere in modo originale la cultura della gente di montagna, raccontando il legame fra i montanari e il loro ambiente, e proponendo le Alpi quale orizzonte significativo della letteratura e della storiografia contemporanea, del moderno sentimento ecologico e perfino dell’etica. In questo quadro, le Alpi diventano un vero e proprio scrigno di valori, non solo paesaggistici e ambientali, ma soprattutto umani: un universo etico che Mario Rigoni Stern, dal “ritorno a baita” vagheggiato nel gelo di una steppa macchiata dagli orrori della guerra, non ha mai cessato di perseguire, come narratore, ma anche come intellettuale impegnato in un progetto di riscatto e di progresso del proprio mondo.
Il Premio Mario Rigoni Stern, alternandosi tra Trentino e Veneto con cadenza annuale, cerca di individuare gli elementi di eccellenza della narrativa e della saggistica di montagna all’interno delle opere edite nei due anni precedenti, individuando i seguenti settori di interesse: la bellezza del paesaggio alpino, nei suoi aspetti naturali e originali; le attività produttive tradizionali e la loro compatibilità ecologica; il contesto socioculturale passato e presente delle comunità alpine; la caccia in montagna come attività tradizionale; il patrimonio narratologico dell’arco alpino.
Il premio viene promosso dalla famiglia Rigoni Stern, con la vedova Anna e i figli, dall’associazione Ars Venandi, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Comune di Asiago, Comune di Riva del Garda, Cassa di Risparmio del Veneto, Banca di Trento e Bolzano, Federazione Italiana della Caccia, Fierecongressi di Riva del Garda, Museo degli usi e costumi di San Michele All’Adige.
Nel 2011 si è aggiudicato il Premio (sezione saggistica) lo studioso e autore valdostano Alexis Bétemps. Nel 2012 si è aggiudicato il Premio (sezione narrativa) lo scrittore sloveno Alojz Rebula. L’entità del premio, sia per la sezione saggistica che per la sezione narrativa, è di 10 mila euro.