Sulle colline dell’anfiteatro morenico del lago di Garda ebbe luogo il 24 giugno 1859 il più sanguinoso tra i fatti d’arme delle guerre d’indipendenza. La battaglia, che prese il nome dalle località di Solferino e San Martino, si rivelò decisiva per le sorti del Risorgimento Italiano ed innescò quel movimento che condurrà nel 1861 al Regno d’Italia e nel 1870 a Roma capitale. Nel corso di quegli accaniti combattimenti, i tre eserciti, Francese, Italiano ed Austriaco – (circa 300.000 uomini con oltre 26.000 cavalli e 1500 pezzi di artiglieria), contarono 39.000 uomini fuori combattimento, dei quali 11.000 morti e 23.000 feriti e numerosi altri deceduti per i postumi delle ferite. Il senatore conte Luigi Torelli di Tirano di Valtellina, eminente patriota, visitò nel 1859 il teatro della battaglia, dove i morti erano stati sepolti frettolosamente ed a così poca profondità che spesso erano messi a nudo dai lavori agricoli. L’anima generosa del grande patriota si ribellò a questa visione e si propose di dare una degna sepoltura ai caduti. La legge in vigore non permetteva di esumare i cadaveri prima che fossero passati dieci anni e si dovette pertanto attendere il 24 giugno 1869 per realizzare l’iniziativa. Nel mese di agosto 1869 il senatore conte Luigi Torelli, il deputato marchese Ippolito Cavriani, il senatore Vincenzo Stefano Breda, il comm. Carlo Maluta ed il prof. Enrico Nestore Legnazzi si fecero promotori di una società destinata a riesumare le spoglie dei Caduti e ad erigere due ossari, uno a Solferino e l’altro a San Martino, che accogliessero degnamente i morti dei tre eserciti. Fu così che si insediò un Comitato Centrale incaricato di rendere onore ai morti e di dirigere, con la collaborazione di Comitati costituiti in ogni comune interessato dalla battaglia, il lavoro di esumazione effettuato nei mesi tra il novembre 1869 e il febbraio 1870. Furono i contadini della zona, organizzati in squadre, che si occuparono della pietosa opera di disseppellimento. A questo punto i promotori pubblicarono un programma che invitava gli italiani a delle sottoscrizioni per innalzare due ossari. L’appello fu accolto con entusiasmo in tutta Italia e il 20 febbraio 1870, nel corso di un’assemblea che si svolse nel palazzo comunale di Milano, si costituì la Società di Solferino e San Martino. Come presidente fu eletto il conte Luigi Torelli e come vice-presidenti il senatore Vincenzo Stefano Breda, il prefetto di Mantova Giuseppe Borghetti e il generale Federico Torre; segretario fu il prof. Enrico Nestore Legnazzi. Come sede della Società fu scelta l’anno seguente la città di Padova che aveva risposto all’appello con il maggior numero di sottoscrittori. Il 24 giugno 1870, undicesimo anniversario della battaglia, ebbe luogo la solenne inaugurazione dei due ossari: il Re Vittorio Emanuele II fu rappresentato alla cerimonia dal principe ereditario Umberto, l’imperatore Napoleone III dal colonnello De La Haie e l’imperatore Francesco Giuseppe dal colonnello A. De Pollak. Erano presenti le delegazioni del Senato, della Camera e dell’Esercito; i Sindaci delle principali città d’Italia; associazioni e cittadini. La Società fu poi costituita in Ente Morale con Regio Decreto 20/4/1871, sotto la presidenza onoraria del Re Vittorio Emanuele II. Un’altra iniziativa della Società fu l’istituzione di premi a favore di soldati che avevano combattuto a S. Martino, utilizzando all’uopo una somma considerevole proveniente da una sottoscrizione per i feriti e le famiglie dei caduti nella campagna del 1859. L’ultimo di tali premi fu erogato nel 1933. In seguito fu restaurata la Rocca di Solferino e, nel 1880, iniziò a S. Martino la costruzione di una torre destinata a perpetuare nella memoria degli italiani il ricordo dell’epica giornata e del re che il 24 giugno 1859 aveva condotto le valorose truppe all’assalto. L’iniziativa partì nel 1878 dall’Associazione Costituzionale di Brescia che come suo presidente elesse lo stesso presidente della Società di Solferino e San Martino, il conte Luigi Torelli. Purtroppo egli non ebbe la fortuna di veder realizzato quest’ultimo suo sogno: l’inaugurazione del monumento, che divenne patrimonio della Società, ebbe luogo nel 1893 sotto la presidenza del senatore Vincenzo Stefano Breda. Le ultime due costruzioni erette dalla Società furono realizzate nel 1931 e nel 1939, sotto la presidenza del senatore Giuseppe De’Capitani d’Arzago, con 1’apertura dei due musei storici di Solferino e di San Martino. La Società conta attualmente oltre 200 soci fra privati, cittadini, associazioni ed enti e, in ossequio alle sue finalità statutarie, non soltanto onora le spoglie mortali dei Caduti e conserva i cimeli di quella decisiva battaglia, ma vuole essere centro propulsore di quei valori e ideali che fecero il Risorgimento della Patria.
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Ecco la vera storia
Domenica 21 febbraio la Società Solferino e San Martino ha compiuti 140 anni
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