Don Gianluca Peschiera, 35 anni, desenzanese, lascia la parrocchia di Lonato dopo quattro anni di apostolato come vicario cooperatore, in cui ha affiancato nella delicata missione il parroco mons. Giuseppe Boaretto. Don Gianluca è stato chiamato dal vescovo di Verona, padre Flavio Roberto Carraro, a dirigere il Centro Pastorale Ragazzi (Cpr) della diocesi. Una promozione importante. Don Gianluca saluterà la comunità lonatese sabato 4 ottobre, durante la concelebrazione eucaristica delle ore 18.30 insieme a don Fabio Mauro, il sacerdote novello designato a sostituirlo, proveniente da Caselle di Sommacampagna. «Ho perso un sacerdote zelante, disponibile – spiega mons. Giuseppe Boaretto -, che si è fatto benvolere da tutta la comunità e in particolare dai giovani, che vedevano in lui il fratello maggiore, punto di riferimento per ogni situazione». La notizia, che circolava da alcune settimane, è stata ufficializzata in questi giorni ed è stata accolta con un velo di tristezza, in particolare a Sedena, dove don Gianluca settimanalmente svolgeva il suo ministero. Anche la comunità delle Ancelle dell’Istituto «Paola di Rosa», con la partenza di don Gianluca perde uno stretto collaboratore e un amico. Le suore lo ringraziano di cuore per l’aiuto spirituale offerto ai ragazzi e ai giovani dell’istituto. Don Gianluca lascia sicuramente un ottimo ricordo, specie fra i giovanissimi che frequentano l’oratorio, per la sua bontà d’animo, forte di sentimenti sinceri, sensibile ai problemi della gente, sempre disponibile a dispensare una buona parola di conforto, che in alcuni casi conta più di una medicina. Il sacerdote è stato ordinato nel 1998 nella Cattedrale di Verona dal vescovo Andrea Veggio, insieme ad altri dieci nuovi preti. Il giorno dopo l’ordinazione ha officiato la sua prima messa nel Duomo di Desenzano, tra la gente che lo ha visto crescere come animatore parrocchiale e come catechista. Don Gianluca non è certo uno sconosciuto per il nostro giornale: anni fa aveva collaborato con la redazione sportiva, ma si occupava anche di cronaca. Come è nata la vocazione? «Terminati gli studi liceali, come ogni ragazzo mi sono chiesto come impiegare le mie energie – spiega -. Un atteggiamento di ricerca, accompagnato dalla disponibilità all’ascolto della Parola di Dio, convinto che il senso più profondo dell’esistenza fosse da ritrovarsi qui. L’incontro con il Signore è avvenuto con la mediazione di tante persone: i miei familiari, gli amici, e i sacerdoti che si sono avvicendati nella parrocchia del Duomo».
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Dopo quattro anni, il vicario cooperatore lascia la parrocchia e si sposta a Verona. Il parroco dispiaciuto: «Per i giovani lui era come un fratello»