martedì, Dicembre 3, 2024
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Dopo l’oro il bronzo a Cracovia per il “trapiantato” Dorizzi

Daniele Dorizzi dopo la medaglia d’oro nei cinquemila metri ne conquista un’altra. Ha tagliato il traguardo die 1500 metri conquistando il terzo posto e guadagnandosi la medaglia di bronzo nella VIII^ edizione dei giochi europei per trapiantati e dializzati che si  concludono a Cracovia, in Polonia, sabato 23 agosto.

Ed è proprio il caso di dire che la città che ha visto per molti anni il cardinale Karol Woytila guida della chiesa polacca, oggi santo, ha portato una grande fortuna al presidente del sodalizio sportivo de Le Sgalmare di Colà.

“Cracovia, sede dei giochi europei, è stata davvero una città portafortuna per me- spiega al telefono ancora emozionato Daniele Dorizzi – perché mi ha aiutato, per così dire, a compiere davvero due grandi imprese per me. Ho subito un trapianto e due interventi importanti, ma non ho mai mollato la presa. Lo sport mi è sempre stato d’aiuto. E questi risultati e queste due medaglie mi dimostrano sempre di più che non ho sperato e dedicato molto del mio tempo invano.”

Sono 11 gli atleti dell’Associazione Nazionale Emodializzati, Dialisi e Trapianto, accompagnati da 7 tecnici che portano in alto i colori nazionali. Fanno parte del nutrito stuolo di atleti e sportivi che nonostante malattie, trapianti, vicissitudini sanitarie di ogni tipo, grazie allo sport hanno ripreso a vivere con dignità e con normalità. I risultati fino ad oggi ottenuti a Cracovia ne sono una evidente dimostrazione.

“Daniele sta compiendo una grandissima impresa sportiva oltre umana – sottolinea Damiano Bergamini, capogruppo di minoranza in consiglio comunale – ed è davvero un orgoglio per tutti noi di Colà e di Lazise. A pochi atleti riescono le doppiette. Per lui è un riscatto umano fortissimo! I miei complimenti più sinceri.”

“Tutta Colà è in festa per queste due grandissime vittorie di Daniele Dorizzi – spiega il presidente di Gens Claudia Giorgio Montresor – perché davvero riscattano sul piano umano una persona molto provata dalla malattia. Lui ci ha sempre creduto. E i risultati gli danno davvero ragione. Un fortissimo abbraccio da parte di tutti noi.”

Sergio Bazerla

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