Si comincia con il palio delle contrade e si chiude, una settimana dopo, col fastoso corteo storico; la sagra delle castagne di Soriano nel Cimino, popoloso centro del Viterbese, è davvero una grossa manifestazione. Quest’anno tra i settecento personaggi in costume che hanno sfilato, applauditissimi, nelle vie del borgo medievale c’erano anche i componenti della Compagnia de la castagna dei Paladini di Cà Montagna, la confraternita nata a San Zeno di Montagna per valorizzare le tradizioni e la gastronomia del Monte Baldo. «Abbiamo ricevuto un’accoglienza straordinaria e da parte nostra pensiamo di aver contribuito a rinsaldare ulteriormente quel vincolo d’amicizia che lega San Zeno di Montagna e Soriano nel Cimino» dice il gran Paladino della Compagnia, l’avvocato Marco Bisagno. «Con gli amici di Soriano», gli fa eco il sindaco di San Zeno, Cipriano Castellani,«c’è una collaborazione che dura ormai da quindici anni. Loro partecipano alla nostra sagra delle castagne con il gruppo degli spadaccini e degli sbandieratori, noi ricambiamo ogni anno la visita». Il gemellaggio fra la località baldense e quella viterbese poggia sulla comune tradizione castanicola. Un legame «all’insegna comun della castagna», insomma, come ha recitato il «cantore» della Compagnia, Franco Ravazzin (in arte Rava) coi versi composti per l’occasione. Il marrone di San Zeno aspira a ottenere dall’Unione europea il marchio dell’indicazione geografica protetta. La castagna, insieme con le nocciole e con le noci, rappresenta tuttora la voce principale dell’economia sorianese, fondalmentalmente agricola: i castagneti sono tenuti come dei giardini. I marroni baldensi e le castagne sorianesi sono insomma entrambi prodotti di qualità: che prima o poi la castanicoltura delle due località dovesse trovare un punto di contatto era scritto. Ad accogliere la delegazione di San Zeno c’erano il commissario straordinario del Comune di Soriano, Mario Rosario Ruffo, e il suo vice Giuseppe Gaiano, insieme coi presidenti della Pro loco e dell’ente sagra, Sergio Regis e Quinto Berti, e all’infaticabile Angelo Mascellini, animatore del palio e fautore del gemellaggio San Zeno-Soriano. Anche il club enogastronomico viterbese, capitanato da Franco Confidati, ha voluto esser della partita, organizzando per la delegazione di San Zeno un pranzo a base dei prodotti tipici della zona. E ovviamente non poteva mancare la tipica zuppa di ceci e castagne. Che fa un po’ il paio col minestrone di marroni e fagioli della tradizione di San Zeno di Montagna.