venerdì, Dicembre 27, 2024
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Il Sesto stormo costituito a Campoformido nel ’36. Da qui il decollo dei Tornado per il Golfo nel ’91

È la «casa» dei Diavoli rossi

Il Sesto stormo di stanza a Ghedi è uno dei più giovani e famosi, sia per l’insegna del diavolo grifagno o diavolo rosso (caricatura di uno dei comandanti) sia per la sua pattuglia acrobatica che dal ’57 al ’59 divenne famosa per le evoluzioni in formazione. Costituito all’aeroporto di Campoformido in provincia di Udine nel 1936, fu trasferito a Ghedi nell’anno successivo. Sciolto durante la guerra fu ricostituito a Treviso nel 1951 e subito dopo ritrasferito a Ghedi, con il nome di sesta aereobrigata. Nome che muterà nel 1967, riprendendo la denominazione di Sesto stormo. Comunque dal ’51 la vita dello stormo si unisce a quella dell’aeroporto di Ghedi. Nel ’63 arrivò il primo F104G, impiegato fino al 1982. Dopo lo «spillone» è arrivato il Tornado; il Sesto stormo è stato il primo ad essere dotato di questo velivolo da combattimento, tecnologicamente molto avanzato e rispetto al quale iniziò un fitto scambio di esperienze con le aereonautiche alleate. I Tornado di Ghedi nel 1991 hanno partecipato alla Guerra del Golfo. Dal ’95 al ’99 sono stati impegnati sui cieli della ex Jugoslavia. Il Sesto ha riunito dapprima i gruppi 154 e 155 (quest’ultimo più volte staccato e riunito al Sesto), dal 1993 ha assorbito il 102° gruppo, le così dette paperelle, proveniente dal 5° stormo di Rimini, base dismessa dal punto di vista operativo con funzione di attacco. La pista dell’aereoporto di Ghedi è stata più volte modificata durante la Seconda guerra mondiale, nell’immediato dopoguerra e ancora negli anni ’50 e ’52, nel ’57, ’58, fino a raggiungere la lunghezza di 2.990 metri. Al momento si estende su una base di 515 kmq per circa 52 ettari. Dal ’99 ospita anche la scuola un tempo collocata a Cottesmore in Inghilterra per l’addestramento dei piloti. Un’addestramento che funziona a livello nazionale. La base è operativa 24 ore su 24, sempre pronta a condurre operazioni di attacco e di ricognizione in caso di guerra e a intervenire in caso di calamità naturali.

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