Il liceo “Maffei” e l’istituto tecnico “Floriani” di Riva del Garda hanno celebrato il Giorno del Ricordo, a vent’anni dalla sua istituzione, con un incontro che ha coinvolto tre testimoni degli eventi drammatici delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. L’incontro si è svolto il 16 febbraio nella sala pubblica della Comunità di Valle, con la partecipazione di circa 500 studenti.
Uno dei testimoni, Egea Haffner, nata a Pola nel 1941, ha raccontato la sua esperienza dopo l’estate del 1943, quando suo padre è stato prelevato e ucciso nelle foibe. Ha parlato anche della celebre foto in bianco e nero che la ritrae da bambina con una valigia e un ombrellino, diventata l’icona dell’esodo giuliano-dalmata. Ha inoltre ricordato il viaggio che ha compiuto lo scorso estate in Sardegna, in memoria dei padri esuli.
Rino Girardelli, classe 1938, ha condiviso la storia di suo padre, un trentino residente in Istria che fu picchiato e trascinato via dalla polizia titina nel 1943. Ha raccontato anche di un altro episodio violento avvenuto durante la sua cresima, quando i titini massacrarono sia il giovane sacerdote che il vescovo. Solo nel 1957 riuscì a raggiungere il Trentino con la madre, assaporando finalmente la libertà.
Infine, Roberto De Bernardis, presidente dell’associazione Venezia Giulia e Dalmazia del Trentino, ha parlato della sua esperienza di esule, partendo da Pola e arrivando ad Altamura, in Puglia, dove ha vissuto per dieci anni in un campo profughi. Ha condiviso la notizia che nel 2025 Gorizia in Italia e Nova Gorica in Slovenia saranno città capitali europee della cultura, sottolineando l’importanza di una convivenza pacifica e collaborativa. Ha inoltre ricordato il gesto della stretta di mano tra i presidenti italiano e sloveno durante il Giorno del Ricordo del 2020, a simboleggiare la comunanza del dolore e il rispetto verso le vittime delle foibe.
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