«Un disastro – commenta l’ingegner Paolo Elena, sindaco di Toscolano Maderno -. A parte l’iniziativa della galleria lunga un chilometro e 250 metri che la Provincia di Trento ha deciso di costruire, occorre stanziare alcuni miliardi per sistemare il tratto di strada distrutto nei giorni scorsi. Le due opere devono procedere parallelamente. Non è possibile lasciare Limone e il medio-alto lago senza collegamenti con Riva». Nelle settimane scorse, con la chiusura a sud di Limone, gli automobilisti avevano la possibilità di avventurarsi in collina, passando da Voltino e Tremosine. Adesso, con la frana a nord, non esiste più nemmeno tale alternativa. «Siamo davvero tutti nei guai: Tignale, Gargnano, Toscolano Maderno – prosegue Elena -. Ho appena sentito il sindaco limonese Battista Martinelli, per concordare un’azione comune. Alcuni nostri colleghi sono in ferie. Aspettiamo che rientrino, poi ci muoveremo assieme. Pensiamo di incontrare gli esponenti di Trento per convincerli a venire sulle nostre posizioni. Dobbiamo inoltre prendere atto che la Gardesana è cotta. «E’ necessario rompere gli indugi – continua il sindaco Elena – e guardare al futuro. Il tunnel da 75 miliardi sotto la Rocchetta (e, speriamo, una sistemazione più rapida del tracciato esistente) non risolve definitivamente il nodo. Perchè, in territorio bresciano, la situazione rimane sempre a rischio». «Siamo preoccupatissimi – afferma Paolo Rossi, presidente degli albergatori bresciani, contitolare del Laurin di Salò -. La 45 bis è l’asse portante della nostra economia. L’80 per cento della clientela che arriva sul medio lago giunge da Riva. Con l’ultima chiusura rischiamo di compromettere diverse stagioni. E le note di allarmismo rischiano di trovare una notevole risonanza sui giornali d’oltr’Alpe, con le agenzie di viaggio pronte a dirottare altrove i turisti. No, i trentini non possono tenere bloccata la Gardesana fino al 2002. Devono garantire il passaggio, altrimenti stavolta Limone… frana per davvero nel lago». Con gravissime ripercussioni negative sulle presenze. Come associazione, avete individuato una linea da tenere? «No, per il momento nessuna strategia. Ribadisco, comunque, che l’unica soluzione è di costruire la Pedemontana, in cornice. Un’idea di tanti anni fa, ancora valida. La strada attuale, ripeteva il progettista, l’ingegner Riccardo Cozzaglio, è costruita su un equilibrio perfetto, e non va toccata. Sarebbe come camminare sui cristalli. Io credo che una grande arteria si possa fare, rispettando il territorio». «Al di là dei tempi lunghi di realizzazione – conclude Rossi -, nemmeno il tunnel ipotizzato dalla Provincia autonoma di Trento risolverà i problemi. Perchè la 45 bis è troppo fragile. I consolidamenti a vista e i continui rattoppi l’hanno rovinata. Così dobbiamo prendere nota di continue interruzioni. Un giorno sì e l’altro pure. Siamo arrabbiatissimi. «Bisogna prendere il sacco in cima, una volta per tutte – sottolinea il presidente degli albergatori -. E pensare a una Gardesana a mezza costa, trasformando l’attuale in un giardino-parco, una sorta di museo da percorrere tranquillamente, come valore aggiunto per il turismo». Avanti così non è possibile continuare. Le voci sono concordi. La viabilità sul medio-alto lago è diventata un colabrodo. Occorre intervenire urgentemente. Limone ha pagato dazio nel febbraio ’99, quando morì un pensionato. Ma adesso è di nuovo isolata. In due settimane Toscolano Maderno ha dovuto ripulire due smottamenti, una a sud, l’altra a nord dell’abitato. Fortuna ha voluto che, in quegli istanti, non transitassero automobilisti. Le preoccupazioni aumentano, al pari delle proteste e delle lamentele. Una situazione davvero precaria.
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Elena: «La 45 bis è obsoleta» Rossi: «Serve la strada-cornice»
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