Quella sera, in una vecchia tipografia in Piazza di Pietra, nell’antico cuore della Roma appena liberata dalle truppe naziste, Renato Angiolillo e sette redattori davano vita ad un nuovo quotidiano. Il nome avrebbe dovuto essere l’Italia, ma all’ultimo momento Angiolillo ci ripensò: “Chiamiamolo Il Tempo”. Pur con mille traversie, quel giornale si piazza bene nella capitale e nelle province, e trova sede nel palazzo Wedekind in piazza Colonna, crocevia della vita politica romana. Passato più volte di mano (Eni, Montedison-Immobiliare, gruppo Pesenti, Poligrafici Editoriale) nel luglio 1996 viene acquistato dal costruttore Domenico Bonifaci. Sapete chi ne è stato a lungo direttore e insieme amministratore delegato? Gianni Letta, più tardi fra i principali consiglieri di Silvio Berlusconi nella sua vita politica. Era il 5 giugno 1944. Quella sera, in una vecchia tipografia in Piazza di Pietra, nell’antico cuore della Roma appena liberata dalle truppe naziste, Renato Angiolillo e sette redattori davano vita ad un nuovo quotidiano. Il nome avrebbe dovuto essere l’Italia, ma all’ultimo momento Angiolillo ci ripensò: “Chiamiamolo Il Tempo”. Pur con mille traversie, quel giornale si piazza bene nella capitale e nelle province, e trova sede nel palazzo Wedekind in piazza Colonna, crocevia della vita politica romana. Passato più volte di mano (Eni, Montedison-Immobiliare, gruppo Pesenti, Poligrafici Editoriale) nel luglio 1996 viene acquistato dal costruttore Domenico Bonifaci. Sapete chi ne è stato a lungo direttore e insieme amministratore delegato? Gianni Letta, più tardi fra i principali consiglieri di Silvio Berlusconi nella sua vita politica.
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Grandi manovre attorno al "Tempo"