giovedì, Novembre 7, 2024
HomeCulturaStoriaEredità Meneghini - Callas: liti e polemiche

Eredità Meneghini – Callas: liti e polemiche

Il testamento e la governante

Nel gennaio 1981, il commendatore Giovanni Battista Meneghini morì d’infarto a Desenzano del Garda. Il suo testamento, scritto 50 giorni prima della sua morte, nominava erede la sua governante Emma Roverselli Brutti, settantenne all’epoca. Questa decisione causò controversie e minacce di ricorsi da parte dei parenti di Meneghini e di Maria Callas.

I ricorsi e le minacce

I parenti di entrambe le famiglie annunciarono ricorsi giudiziari e minacciarono denunce per circonvenzione d’incapace, con l’obiettivo di invalidare il testamento. Si parlò anche di un possibile testamento successivo che avrebbe annullato il primo, ma tale ipotesi si rivelò infondata. Persone a cui Meneghini aveva promesso di ricordarsi di loro entrarono in agitazione, se avessero onorato la memoria di Maria, morta tre anni prima.

I familiari di Maria Callas

La madre novantaduenne di Callas, Evangeliha Dimitriadu, e sua sorella minore, Jackye, si fecero avanti. Meneghini aveva precedentemente diviso l’eredità di Callas con queste due donne. Ciò era stato possibile perché nel 1954 Callas aveva nominato erede il marito, e viceversa, su consiglio dell’avvocato Trabucchi. Ventitré anni dopo, Meneghini utilizzò il testamento di Maria per spiegare la sua decisione di ereditare tutto.

Emma Roverselli Brutti

La governante Emma Roverselli ereditò tutto, compresa una petroliera donata a Callas da Onassis e parte dei diritti d’autore di Maria. I parenti di Meneghini cercarono di annullare il testamento ma persero sempre. Emma si preoccupava per il futuro dei suoi due nipoti e trascorreva l’inverno a Montecarlo e il resto dell’anno a Sirmione, nella villa ereditata da Meneghini.

Fine della fondazione e la morte di Emma

Il testamento a favore della governante stroncò il progetto della fondazione “Maria Meneghini Callas”, che avrebbe dovuto promuovere il canto lirico legando i nomi di Callas e Meneghini. Nel gennaio 2023, Emma Roverselli Brutti morì a 95 anni, portando con sé i segreti della coppia Meneghini-Callas mai rivelati in vita. Desiderava essere sepolta tra il marito e Gianbattista Meneghini, rimanendo fedele anche nella morte.

Aggiornamento di: Il giallo dell’eredità Meneghini-Callas • Gardanotizie

Articoli Correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

In Evidenza

Dello stesso argomento

Ultime notizie

Ultimi Video