Il progetto del depuratore Garda ha recentemente subito una significativa evoluzione, con la scelta di Esenta come sito per l'impianto, ritenuta la soluzione più vantaggiosa in termini di risparmio costi. Questa decisione, comunicata mercoledì dal ministero dell’Ambiente, evidenzia un risparmio di 16 milioni di euro rispetto ai costi inizialmente previsti per i depuratori di Gavardo e Montichiari. Inoltre, si prevede un abbattimento delle spese operative annuali di circa 3 milioni di euro. Attualmente, il progetto ha a disposizione solo 60 milioni dei 204 necessari per realizzarlo secondo le stime originali.
L’opzione del depuratore a Esenta garantirà il trattamento delle acque reflue della sponda bresciana del Benaco e scaricherà i reflui depurati nel fiume Chiese. Tuttavia, ci sono contrarietà da parte di sindaci e comitati ambientalisti riguardo a questa scelta, richiedendo ulteriori studi sulla salute ecologica del fiume prima dell'implementazione. Le nuove tecnologie applicate all’impianto potrebbero anche consentire l’utilizzo delle acque trattate in agricoltura, rispondendo così alle indicazioni della nuova direttiva europea sugli scarichi civili che promuove l'autosufficienza energetica e il recupero delle acque depurate.