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Esposto a Bergamo l’intero corpus di opere lauretane di Lorenzo Lotto: i capolavori della Santa Casa di Loreto

Le nove opere di Lorenzo Lotto custodite nel Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto per la prima volta lasciano, tutte insieme, la prestigiosa sede marchigiana per un’esposizione temporanea: dal 6 ottobre al 2 novembre, grazie alla Fondazione Creberg, esse potranno essere ammirate a Bergamo, nello storico Palazzo del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova.

La più antica pala con San Cristoforo tra i Santi Rocco e Sebastiano, destinata a un altare laterale della Basilica, è il primo contatto tra il pittore e il santuario marchigiano, risalente al quarto decennio del Cinquecento. Seguono i quadri andati invenduti alla lotteria organizzata dal pittore ad Ancona nel 1550 (Cristo e l’adultera, Adorazione del Bambino, Sacrificio di Melchisedech e San Michele caccia Lucifero) e quelli eseguiti appositamente per il coro della Basilica (Battesimo di Cristo, Adorazione dei Magi e Presentazione al Tempio). Completa l’esposizione la piccola tela – di collezione privata ma custodita nello stesso Museo Pontificio – raffigurante il Combattimento tra la Fortezza e la Fortuna infelice, testimonianza di una delle ultime incursioni del pittore veneziano nel “cielo delle divinità pagane”.

«La mostra è un’occasione importante per vedere radunate insieme le ultime opere di Lotto» commenta Simone Facchinetti, Curatore dell’esposizione. «Sono quadri che aprono uno spiraglio sulla vicenda finale del pittore. In qualche modo sono state lette come delle opere “testamento”. In particolare la stupefacente “Presentazione al Tempio” si è prestata a questa lettura interpretativa, sia sotto l’aspetto compositivo, sia per quello stilistico. Si è sempre scritto che i migliori anni della sua vita Lotto li avrebbe trascorsi a Bergamo. Credo sia interessante conoscere anche il capitolo estremo.»

La possibilità di vedere riunito l’intero corpus di opere lottesche provenienti da Loreto è un’occasione straordinaria per ripercorrere, in parallelo, la vicenda biografica dell’autore. Lorenzo Lotto è una sorta di beniamino per Bergamo, la città in cui l’artista ha vissuto una delle stagioni più felici della sua vita, dal 1513 al 1525. Qui ha lasciato un numero significativo di opere, in gran parte ancora conservate nel luogo d’origine, in chiese della città e del territorio, oppure raccolte nell’Accademia Carrara. Come noto, nell’ultimo decennio, la Fondazione Credito Bergamasco – nell’ambito della campagna di tutela e salvaguardia del patrimonio artistico – ha messo in sicurezza la quasi totalità dei capolavori bergamaschi di Lorenzo Lotto quali La Trinità della Parrocchia di Sant’Alessandro della Croce, la Pala di San Bernardino, la Pala di Santo Spirito, il Polittico di Ponteranica, la Pala di Sedrina e la Sacra Famiglia con Santa Caterina d’Alessandria di proprietà dell’Accademia Carrara.

«Chi ha ammirato i dipinti luminosi e stupefacenti del periodo bergamasco di Lotto sarà colpito dalla povertà dei mezzi impiegati nei dipinti estremi di Loreto» spiega Angelo Piazzoli, Segretario Generale della Fondazione Creberg e Direttore della mostra. «Vanno visti alla luce di una vita vissuta, errabonda, alla ricerca della verità. Forse è questo l’aspetto che più colpisce degli ultimi di dipinti di Lotto: essi non sono solo strepitose opere d’arte ma corrispondono a un periodo particolare della vita del pittore, crepuscolare e introspettivo, caratterizzato dal declino fisico e dalla povertà. Guardandoli con una prospettiva diversa, essi ci consentono di rivivere, attraverso la struggente emozione che trasmettono, la vicenda ultima di uno straordinario uomo di inarrivabile talento che vive il periodo finale nella debolezza e in un incipit di quell’oblio, protrattosi poi per quattro secoli fino alla doverosa riscoperta del secondo Novecento.»

«Per questa straordinaria esposizione a Palazzo Creberg – sede della Divisione Creberg di Banco BPM, gruppo di cui facciamo parte, che ci assicura l’indispensabile supporto logistico – mi preme ringraziare, oltre alla Delegazione Pontificia di Loreto che ci ha concesso in prestito tutte le opere di Lorenzo Lotto, Italtrans S.p.A., che ha garantito un significativo sostegno alla presente iniziativa» conclude il Segretario generale della Fondazione.

«L’esposizione a Bergamo dell’intera collezione dei dipinti di Lotto che si conservano nel Museo – Antico Tesoro della Santa Casa di Loreto dà luogo ad un dialogo con le grandi tele che l’artista veneziano aveva dipinto e con le tarsie che aveva progettato negli anni della sua permanenza nella città, commenta Mons. Giovanni Tonucci, Arcivescovo emerito di Loreto. Possiamo sperare che l’evento promosso a Bergamo permetta una riflessione sulla qualità delle opere di Lotto – la cui grandezza è stata messa in risalto solo in tempi relativamente recenti – in due fasi molto diverse della sua vita artistica: quella della maturità più feconda, a Bergamo, e quella del tramonto riflessivo e silenzioso, a Loreto.»

«Abbiamo sostenuto con entusiasmo e convinzione l’iniziativa della Fondazione Credito Bergamasco, contribuendo a una proposta culturale di grande livello» afferma Giampiero Martegani, Direttore Finanziario di Italtrans S.p.A.. «Italtrans è un’azienda di logistica e trasporto, un settore che può apparire lontano dal mondo dell’arte e della bellezza. Crediamo però nella forza della creatività, che si manifesta in molti modi e forme differenti, anche nel dinamismo della cultura imprenditoriale e nei valori di un’impresa come la nostra.»

La Fondazione Credito Bergamasco – a titolo di ringraziamento per il generoso prestito da parte della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa di Loreto – si è impegnata nel restauro conservativo di un’opera lauretana, il Sacrificio di Melchisedech, condotto dai Maestri Restauratori Minerva Tramonti Maggi e Alberto Sangalli, da anni collaboratori della Fondazione Creberg. In questo importante intervento, la Fondazione è stata affiancata dal sostegno di Immobiliare Percassi. Nel catalogo realizzato a corredo della mostra – che sarà distribuito gratuitamente ai visitatori – è contenuto un approfondimento sull’intervento di restauro condotto sul Sacrificio di Melchisedech direttamente nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, e sul restauro dell’opera Adorazione dei Magi realizzato nei prestigiosi laboratori dei Musei Vaticani.

La mostra a Palazzo Creberg, dal 6 ottobre al 2 novembre, prevede un’apertura straordinaria di quattro fine settimana di apertura (7/8, 14/15, 21/22 e 28/29 ottobre), ingresso libero, visite guidate gratuite (per chi lo desidera) e catalogo illustrato in distribuzione gratuita. L’apertura nei giorni feriali segue gli orari della filiale del Credito Bergamasco-Banco BPM di Largo Porta Nuova, che sarà aperte per l’ordinaria attività di banca.

 

Partnership per visite lottesche sul territorio

La Fondazione Credito Bergamasco ha stretto un accordo con l’Accademia Carrara di Bergamo: presentando alla Carrara il volantino-voucher che sarà distribuito a Palazzo Creberg nel periodo di mostra, sarà possibile visitare l’intera collezione della Pinacoteca cittadina – e, in particolare, i suoi capolavori di Lorenzo Lotto – ad un prezzo promozionale di 4 euro (dal 6 ottobre al 3 novembre 2017).

«L’esposizione ospitata a palazzo Creberg, e organizzata dalla Fondazione Credito Bergamasco, sottolinea come l’arte sappia trovare sempre nuovi spazi e farli vivere in una forma inattesa e sorprendente» dichiara Gianpietro Bonaldi, Responsabile Operativo della Fondazione Accademia Carrara. «Questo focus su Lotto, in particolare, autore inquieto e geniale tra i più grandi maestri della nostra storia, ospitato negli spazi di una Banca, al termine di un percorso di restauri cui Fondazione Creberg ci ha piacevolmente abituati, racconta di bellezza, mecenatismo, conservazione e futuro. Un mix avvincente e vincente. Anche Accademia Carrara omaggia questa iniziativa offrendo la possibilità ai visitatori della mostra di continuare l’esperienza lottesca entrando in Carrara a soli 4 euro per ammirare la Pinacoteca e i Lotto in essa custoditi.»

La mostra a Palazzo Creberg rappresenta anche un’occasione per promuovere il “Lorenzo Lotto Tour” organizzato dalla Fondazione Adriano Bernareggi e dall’ufficio Beni Culturali della Diocesi di Bergamo. Una passeggiata tra capolavori della fede, un suggestivo percorso tra arte e bellezza rivolto ai cittadini bergamaschi e ai turisti che desiderano riscoprire i capolavori del genio veneziano dislocati nel cuore del Borgo Pignolo in Bergamo bassa. Il tour si snoda lungo le vie di questo incantevole borgo ai piedi delle Mura Veneziane per regalare a tutti una panoramica dell’arte lottesca presente in città e del patrimonio culturale ecclesiastico bergamasco.

«Questo passaggio a Bergamo delle opere lottesche conservate al museo della Santa Casa di Loreto non poteva non essere collegato alla serie di pale d’altare che sono ancora parte di rilievo dell’apparato liturgico delle nostre chiese di via Tasso e di via Pignolo – commenta Don Giuliano Zanchi, Segretario generale della Fondazione Bernareggi – Restaurate a suo tempo dalla Fondazione Credito Bergamasco, quelle importantissime opere d’arte sono ora offerte alla visita del pubblico dall’itinerario organico che la Fondazione Bernareggi ha predisposto con il Lorenzo Lotto Tour. Integrare le due cose, anche solo per il limitato tempo della mostra, significa garantire ai visitatori una visione più ricca e completa della straordinaria opera che il pittore, partito da Venezia, ha lasciato a Bergamo e nelle Marche.»

 

L’Ultimo Studio. Meditazioni su Lotto – Opere di Gianriccardo Piccoli

A corollario della mostra di Lorenzo Lotto con i capolavori della Santa Casa di Loreto, il Loggiato di Palazzo Creberg ospiterà alcune opere di Gianriccardo Piccoli in dialogo con i dipinti lotteschi. Tali opere fanno parte – insieme ad altre – di una mostra tenutasi nel 2015 proprio nel Museo – Antico Tesoro di Loreto e riproposta poi a Bergamo, presso il Palazzo della Ragione.

Gianriccardo Piccoli si confronta con il grande pittore veneziano, approfondisce il Libro di spese diverse da cui ricava innumerevoli oggetti da inventare e dipingere, si lascia intrigare soprattutto dalla Presentazione al Tempio, concentrandosi sulla parte superiore del quadro, un’area vuota, una scatola buia in cui lui immagina lo studio di Lotto, ma anche il luogo della sua morte. A quest’ultima meditazione sono dedicate due opere in mostra intitolate L’Ultimo Studio. Accanto a queste, un D’apres della Pala di San Bernardino e un D’apres della Presentazione al Tempio.

 

Andrea Previtali – Quattro Capolavori restaurati

Prosegue il programma dei Grandi Restauri sostenuti e realizzati dalla Fondazione Credito Bergamasco nella convinzione che le opere d’arte siano beni insostituibili.

«Per le opere d’arte – spiega Angelo Piazzoli, curatore del progetto – il restauro è un intervento necessario, spesso vitale. Questo è il motivo principale che da tempo ci induce a sostenere un’articolata campagna di restauri, finalizzata alla salvaguardia di un patrimonio comune che riteniamo di valore identitario, come attestato dai restauri di circa trenta capolavori realizzati direttamente a Palazzo Creberg che, prima della restituzione alle comunità di appartenenza, divengono oggetto di ammirazione, contemplazione e approfondimento dei nostri ospiti, in un percorso virtuoso volto all’educazione al bello e alla conoscenza del nostro rilevante patrimonio storico-artistico. A questi si aggiungono i numerosi interventi di ripristino operati direttamente sul territorio, nelle comunità locali».

In questa occasione, nella Sala consiliare del Credito Bergamasco, saranno esposti quattro capolavori di Andrea Previtali (1480 – 1528) al termine delle rispettive operazioni di restauro. Al centro della sala, i visitatori potranno ammirare la pala della Cappella di S. Benedetto del Duomo di Bergamo, ritraente S. Benedetto da Norcia fra S. Gerolamo e S. Ludovico da Tolosa, con la relativa predella che riproduce Tre episodi legati all’assoluzione di Bergamo dall’interdetto di papa Giovanni XXII, opere ripristinate dalla restauratrice Delfina Fagnani. Ai lati della grande pala centrale, la pala della Parrocchia di Locatello (Bg) raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giovanni Battista e Girolamo, il cui restauro è stato curato da Andrea Lutti e Sabrina Moschitta, e due tavole provenienti dalla chiesa di S. Maria Annunciata di Serina (Bg) con i Santi Pietro Martire e Nicola da Tolentino, restaurate da Fabiana Maurizio, per quanto riguarda la parte pittorica, e da Leone Algisi, per i supporti lignei.

Per tali interventi di restauro – tutti condotti sotto la direzione delle competenti Soprintendenze e dedicati, come già annunciato a fine 2016, al ricordo di Eugenia De Beni – Fondazione Creberg è stata affiancata dal sostegno di Nettuno srl.

«Per noi è motivo d’orgoglio supportare la Fondazione Credito Bergamasco in progetti di così significativo interesse culturale, volti alla conservazione del patrimonio artistico e alla diffusione della sua conoscenza» commenta Marina Fratus, Direttore Amministrativo di Nettuno srl. «Crediamo nel valore dell’arte, e sostenerla significa anche restituire questa ricchezza al territorio di appartenenza, in una forma di responsabilità sociale che si declina in creazione di valore per la comunità tutta, non solo quella di riferimento.»


 La Fondazione Credito Bergamasco ha sempre riservato grande attenzione alla tutela dei beni culturali e, in particolare, alla salvaguardia delle opere d’arte. Nel corso del tempo essa si è guadagnata un importante ruolo nell’ambito di questa attenta e delicata opera di valorizzazione dell’arte, mettendo in sicurezza molti capolavori bisognosi di cure e presentandoli a un pubblico di appassionati diventato, in itinere, sempre più numeroso. È diventata una consuetudine l’occasione di poter vedere in anteprima, nel Palazzo Storico del Credito Bergamasco, opere restaurate provenienti dal territorio e riportate al loro splendore grazie al sostegno della Fondazione. Gli interventi più rappresentativi vengono ormai da qualche anno svolti direttamente nella Sala consiliare della Banca, adibita a laboratorio di restauro permanente, e le opere – prima di tornare al loro luogo di origine – sono esposte al pubblico, in corso e al termine dell’intervento conservativo, in occasione degli eventi espositivi ivi organizzati.

 

 

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