Lonato si appresta a vivere una domenica intensa. Tra le capanne in legno delle frazioni faranno bella mostra di sè le bancarelle ricche di prodotti tipici locali e artigianali, provenienti da quasi tutte le regioni italiane. E ancora: gli stand che espongono macchinari e accessori agricoli di ogni genere. Sicuramente il visitatore che oggi sceglierà Lonato quale méta domenicale non se ne pentirà. È l’ultima occasione, del resto, per visitare la 45ª Fiera regionale, inaugurata ieri, ma aperta già venerdì. Stasera la chiusura. La rassegna è arricchita anche da una serie di iniziative, iniziate nei giorni scorsi, che hanno fatto da cornice alla manifestazione. La Fiera regionale di Lonato è stata restituita (giustamente) alla sua gente ma anche ai visitatori che, fino a qualche anno fa, ne avevano apprezzato la tipicità. Dopo una parentesi in cui la passata amministrazione aveva (giustamente) tentato qualche esperimento, con risultati poco felici, da un paio di edizioni la fiera di Sant’Antonio è riapparsa in grande spolvero. Soprattutto grazie alla chiusura al traffico di corso Garibaldi e alla contestuale creazione dell’isola pedonale. I lonatesi, certo, quello «struscio» lo sognano da decenni. E chissà se gli amministratori un giorno volessero farci un pensierino. Ieri, seconda giornata fieristica, con il tradizionale taglio del nastro. Con un ospite d’eccezione, anche se ormai di casa qui a Lonato e nel basso Garda, vuoi perchè ha sede un centro di recupero per tossicodipendenti, vuoi perchè conta molti e sinceri amici: don Antonio Mazzi. I politici e gli organizzatori, con una puntualità da orologio svizzero, erano già allineati dietro il nastro tricolore e alle 9,30 precise le forbici erano in mano a don Mazzi. Il sottofondo era l’immo di Mameli, intonato dalla banda locale. Con don Mazzi, c’erano il presidente della Camera di Commercio di Brescia, Franco Bettoni, gli assessori provinciali Gianpaolo Mantelli e Alessandro Sala, il consigliere regionale Ds Claudio Bragaglio, il sindaco di Lonato Morando Perini con l’assessore al commercio Paolo Marcoli e i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine. Il piccolo corteo si è quindi mosso alla volta del campo fiera, nell’area delle scuole pubbliche, dove sono situati i macchinari e veicoli agricoli, per poi dirigersi verso corso Garibaldi e piazza Martiri della Libertà, in cui sono collocati gli stand che ospitano i prodotti tipici locali di ogni regione italiana. Gradevole anche la coreografia offerta dalle frazioni di Lonato, ciascuna con una propria storia e radice culturale. In mattinata si è svolto l’interessante convegno sugli alimenti biologici con la presenza di esperti e esponenti politici. «Quest’anno la Fiera è profondamente rinnovata – ha detto l’assessore provinciale all’agricoltura, Gianpaolo Mantelli -. Coniugando tradizione e innovazione, la cittadina di Lonato è come trasformata in una grande piazza. Il concetto che gli amministratori locali hanno ben capito è che le fiere si fanno nelle aree fieristiche. Quella di Lonato è una rassegna che contribuisce a valorizza re il patrimonio culturale, storico e agricolo di un’intera zona: ecco perchè il risultato è soddisfacente». Insomma, una scommessa vinta dal sindaco Morando Perini, dall’assessore Marcoli e dall’intero comitato fiera, che fin dall’inizio ha creduto nella necessità di cambiare, o meglio di indossare gli abiti di un tempo. Gli stand, in particolare nelle ore pomeridiane, sono stati presi d’assalto. Tra i più visibili quello dell’azienda di agrumi di Ribera (Sicilia) e dei formaggi e dei prodotti della Toscana. Un’ultima annotazione: è una fiera anche per i più piccoli, grazie ai tanti animali domestici o da cortile presenti, unitamente ai cavalli e ai pony. Oggi pomeriggio alle 16 è in programma uno spettacolo di burattini nell’ex ufficio del Registro di via Girelli (ingresso libero). Senza dimenticare che si svolge anche l’edizione mensile di «Mercantico» per gli appassionati dell’antiquariato. Un avviso, infine, per gli automobilisti: essendo chiuso corso Garibaldi il transito viene interrotto all’inizio della salita per chi arriva dal lago e, per chi proviene da Brescia, all’altezza della caserma dei Carabinieri.
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Stand presi d’assalto nella rassegna iniziata venerdì e inaugurata ieri da don Mazzi
Mantelli: «Valorizzato il patrimonio di un’intera zona»
Fiera agricola, edizione boom
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