Un calcio alla violenza: fischio d’inizio per la campagna che vede protagonisti Hellas Verona Women, Centro Commerciale La GrandeMela e Telefono Rosa.
Sono sempre troppe le donne che subiscono violenze, specialmente tra le mura domestiche. Il tema è emerso negli ultimi anni, grazie all’attenzione del pubblico e dei media, ma le associazioni attive nella prevenzione e nel sostegno alle vittime di abusi sottolineano l’esigenza di sensibilizzare la collettività promuovendo una cultura di rispetto e di consapevolezza.
Per rispondere concretamente a questo appello, il Centro Commerciale La GrandeMela ha avviato una collaborazione con l’Hellas Verona Women, storica e titolata squadra femminile di calcio, per la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione denominata “un calcio alla violenza”. Quali ambasciatrici della campagna, le giocatrici dell’Hellas Verona Women sono state ritratte, all’Olivieri Stadium di via Sogare e nella galleria del Centro commerciale, in scatti fotografici nei quali le azioni calcistiche vengono utilizzate metaforicamente per comunicare messaggi antiviolenza.
Le immagini sono state raccolte in un calendario che sarà acquistabile, a fronte di una libera offerta, nel Centro Commerciale e nell’Hellas Store Arena (via Cattaneo 2). L’intero ricavato della vendita dei calendari sarà devoluto a favore del Telefono Rosa, associazione di volontariato che da oltre vent’anni a Verona offre ascolto e sostegno alle donne vittime di abusi. Il calendario sarà presentato domenica 28 ottobre, in concomitanza con un défilé di moda all’interno de La GrandeMela, che vedrà le stesse giocatrici sfilare in passerella, con il commento in diretta di Veronica Ruggeri e Chiara Squaglia, inviate di due note trasmissioni televisive.
La sfilata sarà l’occasione per parlare di moda, non esclusivamente incentrata sull’immagine, e per coinvolgere il pubblico in un momento di intrattenimento e di riflessione. Inoltre, nelle giornate del 13-14, 20-21 e 27 ottobre nella piazza principale de La GrandeMela si svolgerà un’iniziativa benefica nell’ambito della quale i clienti saranno invitati a “tirare un rigore” in una porta da calcio. I partecipanti riceveranno un pallone omaggio brandizzato “Un calcio alla violenza” e, per ogni rigore, il Centro Commerciale donerà 1,00 euro all’Associazione patrocinante l’iniziativa.
Telefono Rosa sottolinea come la violenza contro le donne sia la prima causa di morte per le donne in tutto il mondo (OMS) e nasca dalle discriminazioni che le donne subiscono in tutti gli ambiti della società. Il fenomeno è di difficile misurazione perché si sviluppa soprattutto negli ambienti più familiari, dove una donna dovrebbe sentirsi più sicura e dove invece si trova sola ad affrontare una situazione di contrasto con persone vicine. I dati ufficiali rilevano, quindi, solo una parte delle violenze realmente accadute.
Nel corso del 2018 (sino a giugno) il Telefono Rosa di Verona ha ricevuto 136 richieste di aiuto. Il 70% delle donne che ci hanno contattate sono di nazionalità italiana e più della metà ha un’età compresa tra 30 e 50 anni ed ha una propria fonte di reddito ed un’istruzione medio-alta, a dimostrazione che il fenomeno assume dimensioni trasversali e non interessa solo i nuclei familiari più disagiati. L’Istat ha stimato nel 2014 che 6 milioni e 788 mila donne (quasi 1 su 3 – 31,50%) hanno subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale (dallo strattonamento o molestia al tentativo di strangolamento o stupro). I dati sui femminicidi sono costanti: 142 nel 2015; 150 nel 2016; 142 nel 2017; 69 nel 2018 (dati forniti dal TG3 e tratti dalle rilevazioni di Differenza Donna RM).
Il mondo dello sport rappresenta un importante veicolo per combattere la discriminazione e la violenza contro le donne per l’immagine di donna capace e forte in grado di affermare a livello sociale quella parità tra generi affermata nella Costituzione e nelle leggi dello Stato. La professionalità, la forza e la determinazione che le giovani atlete esprimono in campo sono esempio e modello per tante giovani donne che possono ispirarsi ad un immagine di donna dove la bellezza si sposa con la forza e l’autodeterminazione.
La società ha bisogno di potersi confrontare su di un immagine di donna virtuosa consapevole della propria forza e capacità e per questo in grado di raggiungere risultati importanti. Ci auguriamo che il mondo dello sport proceda senza esitazioni all’inclusione, a tutti i livelli delle atlete donne riconoscendo loro l’accesso al professionismo sportivo (loro negato dalla L. 91/1981) anche quando lo sport è per loro la prima fonte di reddito e il livello tecnico e agonistico sia molto elevato, garantendo loro tutele e redditi adeguati alle capacità e ai risultati.
Un’importante passo avanti in ambito di tutela della maternità è stato raggiunto nel dicembre 2017 con la legge che prevede un fondo a favore delle mamme atlete, tema a cui è sempre stato vicino anche il mondo del calcio femminile, pronto a battersi per i propri diritti in ogni occasione. Le atlete delle varie discipline e le calciatrici dell’Hellas Verona Women hanno dimostrato di saper giocare con altissima professionalità, raggiungendo risultati eccellenti, sconfiggendo così gli stereotipi che le consideravano meno inclini a praticare certi sport considerati da uomini e contribuendo con il loro esempio e l’appoggio di donne e uomini che hanno creduto in loro a ridurre il gap di genere.