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Fondazione Ugo Da Como un Museo per la scuola che guarda al futuro

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La Fondazione Ugo Da Como rinnova l’invito, rivolto alle scuole di Brescia e provincia, a partecipare all’attività didattica che negli scorsi anni ha riscosso un grande successo.

I ragazzi che hanno partecipato ai laboratori e percorsi didattici alla Casa-Museo e Biblioteca, alla Rocca visconteo veneta e al Museo Ornitologico sono stati sinceramente entusiasti di poter capire come si svolgeva la vita nel castello ai tempi di Isabella d’Este, quali erano le passioni del Senatore Ugo Da Como e quali oggetti collezionava, quali sono le caratteristiche degli straordinari esemplari della raccolta ornitologica “Carlotto” e come è nata la scrittura, quale è stato il suo percorso evolutivo e quale epocale passaggio è stata l’invenzione della stampa a caratteri mobili.

L’impostazione dei laboratori è ormai consolidata: a una visita selezionata e specifica della Casa-Museo, della Biblioteca o della Rocca e Museo Ornitologico, si affiancano le attività pratiche di laboratorio, la compilazione di schede didattiche, la visione di proiezioni multimediali ma anche attività ludiche ed educative.

Anche per quest’anno scolastico non mancano però le novità: nuove tematiche che garantiscono sempre maggior aderenza ai programmi di studio delle varie classi di ogni ordine e grado e attenzione anche alle personalizzazioni per le classi che richiedono particolari combinazioni di percorsi.

La Fondazione Ugo Da Como propone tutti i percorsi e laboratori didattici in collaborazione con l’Associazione Amici della Fondazione, che ha voluto costituire al suo interno un comitato specifico che si occupa di didattica museale. Tra i volontari dell’Associazione Amici, molte sono le persone che hanno lavorato nell’ambito della scuola.

Anche gli obiettivi proposti attraverso questi percorsi didattici sono diversi: innanzitutto, avvicinare i ragazzi alla storia antica rendendola più affascinante attraverso la visione diretta degli oggetti e dei libri, lo svolgimento di attività pratiche, l’utilizzo degli strumenti scrittori antichi e la partecipazione attiva alle vicende storiche che vengono narrate sotto forma di fiaba per i bimbi più piccoli o con l’ausilio di supporti audio e video per i ragazzi delle scuole secondarie.

Si vogliono creare i presupposti per un affinamento della sensibilità percettiva attraverso l’educazione a guardare poi riprodurre ciò che si è appena visto realizzare da altri.

Si cerca di sollecitare l’abilità manuale, grafico-espressiva e senso-percettiva attraverso le attività pratiche vere e proprie che sono: il disegno di particolari architettonici della Rocca visconteo veneta, la decorazione di cartigli e di capilettera tratti dai codici miniati della Biblioteca, la scrittura su una tavoletta di coccio di brevi frasi con la scrittura geroglifica, la decorazione di un vaso da farmacia e la creazione di un rimedio naturale seguendo un’antica ricetta tratta da un manuale cinquecentesco, la pittura di una tavoletta policroma da soffitto.

Per i ragazzi più grandi, invece, la composizione di frasi con caratteri mobili, la stampa con il torchio secondo il metodo antico, l’apprendimento della fascicolatura impiegata per codici manoscritti e antichi volumi a stampa. Questa è la fase che i ragazzi preferiscono, perché si possono sentire attivamente partecipi di ciò che stanno apprendendo senza sentire troppo il peso dello studio.

Non da ultimo si vogliono creare i presupposti affinché la Biblioteca e il Museo vengano considerati luoghi di conoscenza. Anche per questo motivo, ai laboratori e percorsi didattici, vengono proposte alcune attività ludiche che possono completare la “giornata al museo” organizzata dalle scuole.

Roberto Darra

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