Due milioni di euro per fare fronte ai danni causati nel Veneto dal terremoto. È questa la cifra stanziata dalla giunta regionale, su proposta dell’assessore al lavori pubblici Massimo Giorgetti, per fare fronte ai danni causati dal terremoto del 24 novembre scorso, con epicentro a Salò. «Come forse si ricorderà», ha sottolineato l’assessore regionale nell’annunciare il provvedimento, «il terremoto era stato di magnitudo 5.2 della scala Richeter, pari al settimo-ottavo grado della scala Mercalli, ed era stato nettamente avvertito anche in Veneto, oltre che in Lombardia, Trentino, Liguria ed Emilia Romagna». A Salò, il paese di fronte a Torri del Benaco, erano stati chiusi alcuni ospedali e alcune abitazioni erano state evacuate per il pericolo dei cedimenti. A Venezia sul tavolo dell’assessore, in tempi di poco successivi al terremoto, erano arrivate richieste dai Comuni del Veronese, della provincia di Vicenza e da quella di Padova, per danni occorsi prevalentemente alle chiese e a agli edifici scolastici. Le segnalazioni e le conseguenti richieste di contributi per il ripristino di quanto danneggiato avevano fatto totalizzare la cospicua cifra di ben tre milioni di euro. «A fronte di queste necessità», ha proseguito Giorgetti, «la giunta Veneta ha ora stanziato due milioni di euro per poter mettere mano agli interventi più urgenti». In concreto, i soldi dovrebbero andare, nel Veronese, ai Comuni di Vestenanova, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Sant’Anna d’Alfaedo, Cazzano di Tramigna e a Brenzone. A quest’ultimo Comune, anch’esso quasi prospiciente all’epicentro del sisma di Salò, andrà la maggior parte di quanto finora stanziato. Se infatti da Vestenanova erano stati chiesti 40 mila euro per ripristinare alcune parti della scuola elementare, da Sant’Ambrogio 873 mila per far fronte ai danni alla chiesa, da Sant’Anna 72 mila per la sacrestia della chiesa di Cerna e infine, da Cazzano di Tramigna erano stati richiesti 696 mila euro per la chiesa di San Giorgio Martire, il conto più salato in assoluto era arrivato proprio dal piccolo centro lacustre. Qui infatti, i danni alla chiesa principale, ovvero quella di San Giovanni Battista, oggetto anche di un’ordinanza del sindaco perché pericolosa per la pubblica incolumità, ammontavano a 602 mila euro, mentre per la chiesa di San Zen de l’Oselet, a Castelletto, pure oggetto di un’ordinanza del sindaco, i danni erano arrivati a 715 mila euro. Ma non è tutto. Infatti, oltre alla graduatoria già prevista dalla Regione, anche altri Comuni che avessero subito danni potranno presentare richiesta di finanziamenti, entro venti giorni dalla pubblicazione del provvedimento regionale sul Bur Veneto. A patto che l’edificio terremotato sia di pubblica utilità o di pubblico interesse. «La Regione interverrà coprendo il cento per cento della spesa, nel caso questa sia inferiore a 100 mila euro», come si legge nel documento proveniente da Venezia, «mentre per gli oneri eccedenti quella cifra, la Regione contribuirà nella misura del 70 per cento della spesa documentata».
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La Giunta regionale ha stanziato il denaro per intervenire nelle chiese di San Giovanni Battista e San Zeno de l’Oselet