L’obiettivo è la pianificazione territoriale e il coordinamento di un’ampia zona geografica che coinvolge diciotto Comuni dalla forte vocazione turistica. In quest’ottica nasce ed è stato elaborato il Piano d’Area Garda-Baldo che verrà presentato ufficialmente oggi, a partire dalle 9, in cilla Pellegrini Cipolla di Castion. Per tenere a battesimo all’importante strumento di pianificazione sono stati chiamati a raccolta uno stuolo di politici, sindaci e operatori economici dell’area gardesana che daranno vita ad un forum che si preannuncia d’indubbio interesse. D’altronde la materia in discussione è di massima importanza: propone le linee guida dello sviluppo futuro di un territorio troppo spesso lasciato in balia d’amministratori incapaci di salvaguardare il sistema Garda-Baldo e colpevoli di massicce cementificazioni, soprattutto sulla riviera degli olivi, senza sviluppare una pianificazione con l’intero sistema territoriale. «Appunto per questo la Giunta regionale», si legge nella documentazione predisposta dall’assessorato alle politiche per il territorio, «ha ritenuto di dover adottare uno strumento di pianificazione territoriale per l’ambito del Garda così d’approfondire le questioni connesse alla più generale organizzazione della struttura insediativa con le indispensabili salvaguardie per luoghi ed ambienti di pregio, finalizzate ad evitare progressive sottrazioni della risorsa naturale». Un progetto non calato dall’alto ma nato dal confronto con sindaci, amministratori e operatori gardesani e che mira al rilancio di una identità collettiva. Il Piano d’Area, che per entrare in vigore dovrà essere approvato dalla Giunta regionale, abbraccia una porzione di territorio comprendente il lago di Garda, l’asta fluviale del fiume Mincio, il sistema montano del Baldo fino ad arrivare alla Val Lagarina e al fiume Adige. Si propone, il progetto, di definire all’interno di quest’area le zone da sottoporre a particolare disciplina per l’utilizzo sostenibile delle risorse ambientali, per la tutela e la valorizzazione del paesaggio e la promozione di attività di ricerche scientifiche. Cosa in particolare può proporre il Piano d’Area Garda-Baldo lo scrive il professore di geografia del paesaggio al Politecnico di Milano Eugenio Turri. «Innanzitutto tener conto dei valori ambientali e naturalistici consacrati da una cultura plurisecolare e trovare delle soluzioni che salvaguardino questi valori. Nello specifico occorre bloccare ogni attività edificatoria della fascia rivierasca dove l’urbanizzazione, con aspetti spesso rovinosi, ha raggiunto limiti non più sopportabili. Necessario tutelare gli habitat naturali, ormai ridotti al lumicino, come i canneti del basso lago, istituire un parco subacqueo a San Vigilio. C’è da conservare e valorizzare la fascia dell’oliveto presenza imprescindibile del paesaggio gardesano. Per il Monte Baldo c’è la necessità di promuovere una serie di percorsi o sentieri tematici che favoriscano la fruizione escursionistica della montagna ma anche individuare alcune malghe, impedendo la loro privatizzazione, che riattivino la lavorazione casearia e fungano anche da malghe museo. Infine», conclude Turri, «nella Valle dell’Adige il forte di Rivoli potrebbe risultare il contenitore ideale come possibile polo museografico dell’intera area Baldo Val Lagarina. In generale, occorre restaurare il paesaggio là dove gli abbandoni, l’incuria e le manomissioni degli ultimi decenni hanno determinato situazioni di degrado che risultano offensive per l’intero Garda-Baldo».
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Sviluppo e tutela ambientale per 18 paesi