Doveva essere un grande evento la settima edizione della Granfondo Paola Pezzo, con un ricco calendario di manifestazioni su cinque giorni, da sabato 21 a mercoledì 25 aprile, festa della liberazione. Ma le cose non sono andate come dovevano andare ed il lungolago di Garda che per sei anni ha ospitato l’evento, il 25 aprile sarà “liberato” dal più grande villaggio espositivo del settore della Mountain bike in Italia. La Granfondo si svolgerà infatti a Riva del Garda, abbinata al Bike Festival trentino, da sabato 28 aprile al primo maggio.Il team organizzatore e gli enti locali non hanno raggiunto un accordo sul finanziamento della manifestazione. Così la più importante gara di Mtb d’Italia, nata a Garda e che l’anno scorso ha attirato tremila partecipanti e 15mila visitatori, incorniciata in un villaggio espositivo allestito con 46 aziende del settore, 42 stand enogastronomici di prodotti veronesi, 15 stand del team organizzatore e frequentata dai media di settore internazionali, chiude la sua storia sulle rive veronesi.Paola Pezzo, campionessa olimpica, che risiede a Garda e che da quest’anno con il suo compagno Paolo Rosola, responsabile della Granfondo, ha rilevato il negozio di biciclette a Bardolino (avviato da un altro campione italiano della bici, Ezio Cardi) è molto rammaricata di come sono andate le cose. «A noi dispiace molto per Garda che ha perso una manifestazione così importante a livello nazionale ed internazionale. Volevamo creare un grande evento che andasse oltre la solita gara del Granfondo. Come tutte le manifestazioni, anche questa doveva crescere, migliorarsi e offrire nuove attrazioni, per questo avevamo proposto 5 giorni con due percorsi distinti. Viste le quasi tremila adesioni del 2006, avevamo pensato di dividere le gare della granfondo classica dalla maratona, andando anche incontro agli albergatori, considerato che l’evento copriva il ponte del 25 aprile». «Poteva starci anche la pedalata delle donne, che avrei accompagnato io», sottolinea Paola Pezzo, «era un programma ricco di spettacoli sportivi e di intrattenimento, con gruppi musicali alla sera e anche spettacoli di cabaret; erano previsti la presenza di Zelig, un’esibizione di freestyle cioè le moto che fanno i salti mortali, un villaggio espositivo ancora più grande, dove coinvolgere le testate giornalistiche con test di biciclette nei quali si illustravano anche le località. Insomma, un programma per portare le famiglie sul lago e farle stare qualche giorno, con la possibilità di andare ai parchi divertimento vicini».«Era un programma studiato sulla promozione del territorio», aggiunge l’organizzatore, Paolo Rosola, «solo che il comune di Garda non ha risposto. Abbiamo firmato il contratto con Trento, che ci impegna per i prossimi tre anni, due settimane fa, dopo due semplici incontri. Dall’agosto del 2006, quando abbiamo presentato il progetto a Garda, invece, non abbiamo mai ricevuto risposta. È arrivata una lettera solo un mese fa, ci veniva comunicato che non c’era la disponibilità al finanziamento, senza che ci fosse stato in precedenza nessun contatto. Dispiace, ma il dialogo è sempre la cosa migliore, il vicesindaco e assessore alle manifestazioni passa davanti al nostro negozio tutti i giorni e non si è mai fermato per parlarne».Quindi qualche cifra: «Il contributo richiesto era di 80 mila euro, suddiviso in 20 mila per il Comune, 20 mila per la Provincia e 40 mila per la Regione Veneto. Il costo stimato dell’evento era di 173 mila euro, di cui 93 mila di entrate da iscrizioni e sponsor privati e i rimanenti 80 mila da contributi istituzionali». «Inoltre i 20 mila euro del Comune», precisa Rosola, «non sarebbero stati tutti soldi spesi, perché tra tassa di occupazione suolo e ritorno ai pubblici esercizi, quello che ci avrebbero dato sarebbe in parte rientrato. I concorrenti l’anno scorso hanno preso 100 multe dai vigili: c’è stato un coro di proteste e tutti hanno telefonato a me», sottolinea Rosola, «ma io non ho chiesto nulla al Comune. Gli alberghi non ci hanno dato nemmeno una camera per gli ospiti, quando in giro per l’Italia pur di ospitare Paola Pezzo ci mettono a disposizione le suite. Ci arrivano richieste dappertutto e vedere che Garda – il paese dove Paola vive e che ha creato l’evento – non valorizza nel giusto modo una campionessa olimpica, è davvero triste».«Il Comune», prosegue Rosola, «poteva intervenire di più con la Provincia, visto che il sindaco ne è anche assessore, e con i Consorzi di promozione. Adesso a Riva la Granfondo verrà gestita dal consorzio trentino Garda Qui».«Il consorzio turistico veronese Lago di Garda è… si era fatto promotore della fiera dedicata ai percorsi di Mountain bike, la Garda bike expo promossa appunto da Comune, Provincia, Regione, Camera di Commercio e Confcommercio, per la quale è anche uscita la pubblicità a dicembre. Che fine ha fatto?» si domanda il responsabile della Granfondo, che ora ha passato l’organizzazione al Garda Qui. La Granfondo Paola Pezzo così ha assunto identità trentina e andrà a incrementare il Bike festival, il più importante evento del fuoristrada italiano, organizzato dalla rivista tedesca Bike, che da 14 anni porta sulle rive dell’alto lago campioni di bicicletta e migliaia di appassionati da tutto il mondo.
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Paola Pezzo rammaricata per il mancato accordo con il Comune per la Granfondo, che trasloca a Riva. «Non un contatto da agosto, col Trentino sono bastati due incontri»