l progetto per l’adeguamento della «Gardesana» nel tratto bresciano tra Gargnano e il confine trentino sarà tra pochi giorni sul tavolo del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Non si tratta di un miracolo di efficienza ingegneristica, bensì della riconsiderazione di uno studio fatto mettere a punto già nei primi anni ’90 dalla Comunità montana dell’alto Garda e che, in questi tempi, è tornato alla ribalta e di attualità. La conferma arriva da Pier Emidio Baldassarri, assessore ai Lavori pubblici nella stessa Comunità montana Parco e nel suo Comune, Limone. Baldassarri è quindi coinvolto nel problema nella duplice veste di amministratore di due enti diversi, oltre che come utente della strada, al pari di molti altri gardesani e turisti. «Questo progetto esiste da qualche anno e prevede la costruzione di alcune gallerie, l’adeguamento di altre e della sede stradale, oltre a una serie consistente di opere. Si tratta di una progettazione che risale al 1992 ed è già esecutiva, ma necessita adeguarla alle nuove normative che – nel frattempo – sono sopravvenute. Nel riesaminarlo, ci troveremmo senz’altro di fronte a problemi tecnici di nuova natura ma che, in pochi mesi, potrebbero essere superati per quanto attiene l’aspetto della progettazione». Il progetto – elaborato da uno studio di Verona che, però, non esiste più – va adeguato, e Baldassarri appare sicuro: parla di pochi mesi di tempo (due o tre) per provvedervi e rendere lo studio funzionale alle nuove esigenze e alle norme che nel frattempo sono intervenute in materia. «Ad esempio, adesso sono previsti impianti di aerazione per i tunnel con lunghezza superiore al chilometro. Dopo avere rivisto l’impianto di progettazione, operazione che potrebbe essere affrontata in tempi contenuti, potrebbero essere appaltati i lavori senza spingersi troppo in là», sempre che ci siano i soldi per realizzarli, naturalmente. Per premere in questa direzione, la documentazione verrà consegnata già in questo fine settimana all’assessore regionale Franco Nicoli Cristiani, delegato da Formigoni a seguire l’aspetto della viabilità altogardesana. Nel frattempo, per prendere il toro per le corna una volta per tutte, sono tornate sul tavolo le due annose incognite della viabilità gardesana, che trovano il loro punto d’incontro a Gargnano, 15 chilometri a nord di Salò e 30 a sud di Riva. Tra Gargnano e Riva si rilevano problemi di sicurezza, evidenziati anche dalle frane di questi ultimi mesi. Si aggiungano gli inconvenienti determinati dall’angusta sede stradale e da alcune gallerie ormai inadeguate al passaggio del traffico, specie dei jumbo-bus da 80 posti, a due piani e molto utilizzati per il trasporto dei turisti. A sud di Gargnano, invece, gli inconvenienti sono causati dall’intensa mole di traffico che attraversa i centri abitati di Barbarano, Gardone Riviera, Fasano, Maderno e Toscolano. «Comprendiamo i problemi denunciati dai sindaci dei Comuni di Gardone e Toscolano Maderno – prosegue Baldassarri – e bisognerà pensare all’aggiramento dei centri abitati, ma sull’alto lago c’è una questione di sicurezza». Intanto, la discussione si va sviluppando anche su un tavolo diverso. L’assessore provinciale ai Lavori pubblici, Mauro Parolini, ha ribadito nell’incontro-sopralluogo tenuto a Limone l’altro ieri, che l’Anas verrà invitata ad anticipare a quest’anno i lavori (previsti per il 2002, costo 40 miliardi) su un tratto di Gardesana nella parte settentrionale del Benaco. Resta, però, aperta la discussione su dove è prioritario intervenire. Per la Provincia (e per la Comunità montana Parco dell’alto Garda) sarebbe opportuno mettere mano alla situazione di Nanzel, luogo della frana del 18 novembre: uno smottamento di 150 metri di altezza per un fronte di 40-50 metri. In quel punto i lavori riprenderanno la prossima settimana. Baldassarri precisa che «si tratta di una località dove, da sempre, cade pietrame e ghiaia. Ne è consapevole anche l’Anas, cui sono pervenute decine di denunce e ne fanno fede i verbali». Ma pare che l’Anas sia, invece, intenzionata a spendere i soldi nella località Forbisicle: anche lì nei prossimi giorni si riprenderà a lavorare, dopo l’interruzione natalizia. Il nodo del contendere gira, ora, attorno a questa scelta, visto che Provincia e Comunità montana insistono per intraprendere i lavori a Nanzel, appena a sud di Limone. Di parere diverso, come si diceva, l’Anas.
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Sarà inviato in Regione lo studio elaborato nel ’92 per la sistemazione della strada statale. Invito all’Anas: i lavori previsti nel 2002 vanno anticipati
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