lunedì, Dicembre 23, 2024
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C’è qualche speranza che Gardone Riviera rinasca.

Gardone è destinata al turismo di qualità»

C’è qualche speranza che Gardone Riviera rinasca. E proprio sulle orme della storia antica, quella mitteleuropea, che la trasformò da «Comunello di poca importanza di nessun commercio, se togli i limoni» – come si legge in una guida gardesana del 1878 -, nella città parco del Garda più nota a livello internazionale dal 1883 al 1915, grazie a quanti, dall’Europa intera e oltre, vi giunsero a soggiornarvi per recuperare la salute. Un rilancio sulle orme antiche, dunque, nel senso che le beauty-farm sono recupero di benessere fisico attraverso l’attenzione per il corpo. A Gardone Riviera sono già attive due «case della bellezza», frequentate anche da noti personaggi dello spettacolo, dei quali non vengono diffusi i nomi per il dovuto riserbo. Una terza beauty-farm verrà inaugurata fra poco al Grand Hotel Fasano, e l’apertura di una quarta è stata annunciata da «Bresciaoggi» nel restaurato Hotel Bellariva di Fasano, uno dei più prestigiosi in epoca mitteleuropea, frequentato soprattutto da cittadini inglesi. E altre due sono in fase di progettazione in vari alberghi di Gardone Riviera, uno di prossima apertura e un altro che sta per passare di mano. Quattro beauty-farm certe, dunque, e altre due in fase di concepimento. Ma già bastano le strutture annunciate per affermare che si tratta di una svolta sicura, in grado d’imprimere un’immagine nuova alla cittadina gardesana – luogo della bellezza – da troppo tempo agonizzante, a causa di negozi chiusi e un paesaggio sempre più sfregiato o addirittura distrutto dalle seconde case. L’iniziativa privata – e non potrebbe essere diversamente – sta offrendo una prospettiva stimolante al turismo. Molti si augurano che la stessa Amministrazione comunale di Gardone sappia cogliere i segni del rinnovamento, affiancandosi nella conservazione dell’ambiente, giacché la carta vincente del futuro sarà sempre più legata al pregio della scena, come già sta avvenendo sul lago di Como, a Bellagio e dintorni, e cioè nei luoghi in cui la difesa del paesaggio è già oggi assai apprezzata da un turismo di qualità, che produce ricchezza. E la vocazione di Gardone, per la sua stessa struttura e per la sua ineguagliabile storia fra Ottocento e Novecento, e per la sua bellezza paesaggistica, conserva questa vocazione al turismo di qualità, che deve essere solamente risvegliata. In questa direzione il Comune potrebbe inserirsi, ad esempio, rinunciando ad alterare l’ambiente di Fasano con la creazione di un parcheggio sotto la limonaia (si possono trovare altri spazi) varando, invece, un piano per il recupero non solo di quella limonia ma delle altre di cui il suggestivo borgo d’impronta medievale conserva resti cospicui. In tal caso le «Limonaie di Fasano» – uno slogan da non trascurare – potrebbero diventare motivo di attrazione turistica. Come occasione di rilancio potrebbe diventare Villa Alba caratterizzandola con una gestione attenta alla florivivaistica, settore che sta conoscendo una fortuna crescente (e perché non recuperare l’idea della scuola di giardinaggio da affiancare all’Alberghiera, da cui lo stesso Comune potrebbe trarre vantaggio nella cura del proprio verde?). Gardone è l’unica località di tutto il Garda dotata di parchi e giardini. Il recupero dell’immagine di «Città verde», sarebbe più che pertinente. Il parco di Villa Alba offre spazi opportuni per esposizioni, mentre la scalinata, sfruttata per mostre di azalee in primavera o di crisantemi in autunno, o altro, diventerebbe una spettacolare «Trinità dei Monti». Del resto il successo dei primi mesi di apertura del nuovo Museo del Divino Infante, dovuto all’iniziativa della signora Hildegard Mayr Hinterkircher, conferma l’interesse del pubblico per l’offerta museale e culturale. E sarebbe giunto il tempo di valorizzare anche la Collezione Sciltian, che rischia la dispersione, da tempo chiusa, alla Mirabella del Vittoriale. Venne donata alla Fondazione e a Gardone dalla vedova dell’artista, Elena Boberman, che l’avrebbe voluta a Villa Alba. Perché non approfittare della disponibilità di questo patrimonio, che vale miliardi, per allestire la Pinacoteca del Garda? Gardone conserva potenzialità incredibili, non ultima quella della Torre San Marco, traino per far uscire i visitatori dal Vittoriale e convogliarli a Gardone Sotto, anche sul lungolago, punto paesaggistico straordinario. Energie in grado di avviare un processo di profondo rinnovamento esistono nella stessa Amministrazione comunale, come dimostra l’entusiasmo dell’assessore alla cultura Rita Flora Porretti che – unitamente alla presidente della Biblioteca Gabriella Bellandi Quecchia – si è attivata per far conoscere ai gardonesi la loro storia, con il ciclo «Gardone Incontri» presso L’Hotel Du lac sul lungolago, riscuotendo l’attenzione degli abitanti più sensibili. Il prossimo appuntamento (venerdì 24) avrà proprio per tema «Gardone città parco» e Cristina Martone parlerà sulle componenti naturalistiche e culturali nella definizione del paesaggio.

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