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(Lonato 29 luglio 1907 = 2 giugno 1985)

Gianfranco Papa

Figlio di Celeste Angelo e di Antonia Giulia Bondoni.

Dopo gli studi ginnasiali al Bagatta di Desenzano e quelli liceali all’Arnaldo di Brescia, si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Padova il 7 luglio 1931 con pieni voti e lode. Nello stesso anno conseguì l’abilitazione di medico chirurgo, superando l’esame di stato e più tardi sposerà la signorina Teresa Danesi, che gli fu compagna gentile e amorosa per tutta la vita.

Prestò il primo servizio come medico generico all’ospedale di Lonato, soprattutto nella cura dei malati affetti da tubercolosi. Il 15 dicembre 1932 veniva nominato direttore del servizio dispensariale del reparto sanatoriale di Lonato che contava allora soltanto 35 posti letto ed il 2 aprile 1938 ne diventò direttore. Ricevette poi la nomina in ruolo, a seguito di pubblico concorso. Prestò servizio di chirurgia polmonare all’ospedale di Leno e presso il sanatorio di Villa Bianca a Brescia.

Dal 1940 al 1948 tenne la condotta del dottor Cerioli e dal 1° gennaio 1937 alla fine del 1950 fu ufficiale sanitario del Comune di Lonato. Dal 10 dicembre 1940 al febbraio 1943 fu direttore del nuovo reparto sanatoriale dell’ospedale di Desenzano, reparto poi chiuso perché incompatibile con un centro di interesse turistico.

Nel 1939 venne richiamato quale Ufficiale Medico in un battaglione alpini, prendendo parte alle operazioni belliche sul fronte francese. Nel 1941 fu nominato capitano medico.

Tornato alla vita civile, dopo aver rinunciato a dirigere complessi sanitari di primaria importanza come quello di Milano, di Sondalo, di Borno (dove fu primario per qualche mese) volle rimanere all’ospedale di Lonato.

Per merito suo il vecchio ospedale di Lonato, da piccola sezione diventa subito importante ospedale con l’istituzione di ben 95 letti.

Ma la creazione del nuovo ospedale dei Colli sarà l’impresa nella quale rifulgeranno in pieno le doti e le capacità di Gianfranco Papa. Alla costruzione di quell’edificio sorto sulle dolci e riposanti della zona collinare e su area donata dalla madre sua proprio per questo scopo, accanto all’opera del progettista e dei tecnici, non mancarono i preziosi suggerimenti e le informazioni di carattere medico ma anche di carattere pratico del dottor Papa. Il primo reparto venne inaugurato nel 1959.

Accanto all’attività operativa di medico – chirurgo non mancò di approfondire le sue conoscenze scientifiche e tecniche, ottenendo il Diploma di specialista per le malattie dell’apparato respiratorio presso l’Università di Padova con il prof. A. Della Volta, il 1° luglio 1954. Il lavoro presentato dal titolo: “Il collasso nella toracoplastica apico-ascellare alla Morelli con apicolosi e infossamento delle scapole”, (Brescia Pavoniana 1954 ottenne la lode. Successivamente conseguì il Diploma di radiotecnico.

Numerosi i riconoscimenti alla sua attività, fra i quali nel 1959 la medaglia d’argento di benemerenza “Carlo Forlanini” per l’attività antitubercolare ed un diploma d’onore per la propaganda svolta nelle scuole a favore della XX Campagna antitubercolare.

L’Ateneo di Brescia lo volle fra i suoi soci effettivi il 28 giugno 1961.

Fondò e fu presidente della sezione lonatese del Partito Liberale, consigliere attivo dei Lions Club del Garda.

Ebbe tra i suoi pazienti il senatore del regno Ugo Da Como e della gentile signora Maria Glissenti in Da Como, assistendoli sino alla loro fine. Vide nascere la Fondazione voluta dal Da Como e ne fu Consigliere dal 1947 al 1971 e poi revisore dei conti dal 1971 alla morte avvenuta quasi improvvisamente il 2 giugno 1985.

Lonato gli ha intitolato il parco delle Pozze.

Gaetano Panazza, sul numero di agosto 1997 di “Lonato in Casa” lo ha commemorato con un quadro completo del dottor Papa, sia come illustre medico chirurgo che come uomo di cultura, ricordando anche momenti drammatici. Fu del dottor Papa l’idea di nascondere in una tomba del cimitero di Lonato la raccolta preziosa dei manoscritti e degli incunaboli della Fondazione, nel periodo della guerra e, nell’autunno 1943, quando si dovettero imballare e portare altrove gran parte delle raccolte e dei mobili perché il principe Borghese aveva scelto la Fondazione come sede del Comando della X Mas.

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