Gienne Aprile 2019

    233

    Mi stupisco quasi ogni giorno, pur essendo nato gardesano, di quante cose nascoste, ed eccezionali, ci riservi la nostra regione del Garda. Tranquilli, non ne faccio qui la lista della spesa ma solamente vorrei porre l’attenzione a questa realtà che “ci circonda dentro e fuori” il bacino lacustre.
    Da poco inaugurata la nuova sezione dannunziana dei nuovi reperti recuperati nelle segrete del Vittoriale. Una parte, perché molti ancora ne rimangono da scoprire, come ci ha confermato lo stesso presidente Giordano Bruno Guerri. Recentemente pure il leone di San Marco esposto al Civico museo di Desenzano e per anni rimasto nei magazzini comunali. Non parliamo della Fondazione Ugo Da Como di Lonato e recentemente l’apertura del Martes di Calvagese.
    In ogni comune esistono tesori nascosti, reperti storici che hanno caratterizzato il nostro passato surclassato dall’era del digitale. Fortunatamente resistono nel tempo, magari con qualche acciacco dovuto all’età, ma riportarli alla luce e metterli in mostra diventa quasi una soddisfazione personale, per chi se ne è occupato.
    Nel mese scorso vi sono state le Giornate di primavera del FAI che, anno dopo anno, è riuscito a riportare alla luce realtà storiche quasi abbandonate.
    I continui scavi archeologici che si svolgono nella nostra regione gardesana riescono a riportare alla luce testimonianze del passato che nessuno di noi, fino solo a qualche decennio fa, avrebbe mai pensato di scoprire.
    Ricordo quando sulla rocca e alla pieve di Manerba alcuni giovanissimi iniziavano a fare i primi scavi, a scoprire le prime tombe, le prime ville romane, i recetti distrutti nelle mura ma vivi nelle fondazioni, le fornaci romane, ecc. Alcuni abitanti di Manerba mi dicevano, ma “quando quelli là – riferendosi agli archeologi che scavavano sulla sommità – finiranno di abbassare la rocca?!”
    A lavori conclusi, però, sono emerse le fondamenta del castello di oltre cinquecento anni orsono, demolito perché ricetto di banditi e predatori.
    Intanto la Pasqua s’avvicina, e quest’anno “cade alta”. Vi ricordate il mio “mai contenti!” vedremo a bocce ferme se questa edizione della Pasqua di Resurrezione è stata, per le sponde economiche gardesane, positiva.
    Da parte nostra, dalla redazione e da tutti i collaboratori un augurio di Buona Pasqua a tutti voi, cari lettori, di vero cuore!

    124°-Gienne-Aprile-2019

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui