lunedì, Febbraio 24, 2025
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A Marniga di Brenzone, Pai di Torri e Pesina di Caprino. I paesi del lago si affidarono a lui per sconfiggere la peste

Giorni di festa per San Rocco

Il 16 agosto il calendario ricorda San Rocco, e in riva al Garda, così come in numerose altre località della provincia veronese, si fa festa. C’è sa gra a Marniga di Brenzone , a Pesina di Caprino . C’è messa speciale a Pai di Torri del Benaco. Ed è una festa antica, che affonda le radici nel tragico anno del 1836: quello del colera, che fece stragi. Solo a Torri, nel luglio di quell’anno, contrassero la malattia ben 151 persone, di cui 89 morirono. La prima ad ammalarsi, l’8 luglio, fu una donna del paese. Il 13 il contagio aveva già preso Pai, il 15 Albisano. Fu a San Rocco che il popolo si affidò per ottenere intercessione contro il morbo. Perché il santo era stato guarito dalla peste. Ed a metà agosto l’epidemia era praticamente cessata. Vestito da pellegrino, con una piaga sulla gamba, seguito da un cane con un tozzo di pane in bocca. Così è facile vedere raffigurato San Rocco nelle chiese e nei capitelli della zona. A Pai la statua è a lato dell’altare, a Marniga è in piazza, in un capitello. Nato a Montpellier nel 1295, Rocco arrivò in pellegrinaggio a Roma dove si fece infermiere per aiutare a curare un’epidemia di peste. Portò assistenza anche in molte altre città d’Italia. Contrasse la peste a Piacenza, ma ne guarì. La sua fama si diffuse rapidamente e il culto del santo è diventato uno dei più popolari. Come ricorda Giorgio Vedovelli nel suo libro «A peste fame et bello», edito dal Centro studi per il territorio benacense, tra i paesi lacustri soprattutto quelli di Pai, Marniga e Magugnano lo festeggiavano, il 16 agosto. Si iniziava con la messa, durante la quale si usava portare in processione attraverso le strade del paese e della campagna l’effige del santo affinché vedesse la zona che lo si pregava di proteggere. Nel pomeriggio si festeggiava in piazza, magari mangiando una fetta d’anguria. La tradizione si è modificata durante gli anni ma è rimasta presente o è stata ripristinata in alcuni comuni del lago. La festa ha però gradualmente smarrito il suo carattere religioso ed è diventata soprattutto motivo di divertimento. Dal sacro al profano, come «festa dell’ospite ad uso e consumo del turista», per usare le parole di Vedovelli. A Marniga il comitato «Festa di San Roc», sorto nel 1979, è riuscito a rinverdire la festa, che si terrà anche quest’anno il 15 e 16 agosto, «con processione e festeggiamenti popolari», come dice il programma della pro loco di Brenzone. Anche a Pai, piccola frazione di Torri, San Rocco è tuttora festeggiato, ma in maniera semplicissima, con una messa e un rinfresco in piazza. Ed è fino a lunedì prossimo 16 che invece a Pesina si fa la sagra, iniziata ieri, di San Rocco. Tutti i giorni alle 18 apre il chiosco che serve risotti, gnocchi, bruschette, carne salà e torte. Dopo le 24 i più affamati possono trovare le penne all’arrabbiata, poco tradizionali, ma comunque gradite. Alle 21 c’è la musica dal vivo: il 12 suonano i Castadiva, il 13 si fa musica latino americana, il 14 i Marea, il 15 Daniela e i Tecnicolors, il 16 Paolo e Dory. Sono previsti il torneo di freccette, la pesca di beneficenza, la mostra di ricamo, lo spettacolo equestre. Ovviamente, non mancano i momenti religiosi con la messa il 14 alle 20 e il 16 alle 10.30 e poi, sempre il 16 agosto, alle 19, la processione per le vie di Pesina. Come una volta.

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