mercoledì, Dicembre 18, 2024
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Assemblea sul lago. «Il voto: un passo verso l’integrazione»

Gli islamici d’Italia «Il futuro? Sta tutto nella convivenza»

«La Costituzione italiana? Sicuramente è da difendere per i valori di democrazia e di libertà che contiene, e poi la troviamo una carta libera ed efficace». A prendere le difese della nostra costituzione, per la quale è in corso in Parlamento una modifica, non è un esponente del centrosinistra ma il presidente dell’Alleanza Islamica Italiana, Abubaker Gueddouda, intervenuto ai lavori dell’assemblea tenutasi al Garda Village di Sirmione, davanti ad una platea di cinquecento persone, tra uomini, donne e bambini arrivati da ogni parte d’Italia. Gueddouda ha anche precisato, a chi gli ha fatto notare che la carta costituzionale italiana è in via di profondo aggiornamento, che «le modifiche non dovranno ledere l’armonia sociale» per evitare disequilibri e tensioni. Sul «diritto di voto» ai musulmani in Italia, il presidente dell’Alleanza è stato altrettanto esplicito: «Questo diritto lo sentiamo quasi obbligatorio per poter partecipare a tutti i livelli alla vita sociale nel Paese in cui viviamo. Se produciamo, se lavoriamo, se preghiamo noi ci sentiamo in diritto di votare il migliore rappresentante, quello che garantisce l’armonia sociale». Nella sala congressi gremita in tre giorni di assemblea, le parole «pace» ed «armonia» sono echeggiate numerose volte, a testimonianza che i musulmani, soprattutto gli aderenti ad Alleanza Islamica (la cui presidenza ha sede in viale Monza a Milano), di violenza, di guerra e di lotta alle altre religioni non ne vogliono sentir parlare. Un esempio? Sulla cartelletta consegnata a ciascuno dei partecipanti, campeggia una foto di Papa Giovanni Paolo II mentre riceve in visita privata il presidente di Allenza Islamica. «Il futuro è nella convivenza – dice Gueddouda in una pausa dei lavori – abbiamo parlato di pace perché come credenti riteniamo di sostenerla ovunque. Non vogliamo crociate contro i fratelli cristiani e non siamo d’accordo con altri musulmani che predicano odio e violenza o scatenano guerre ideologiche assurde (il riferimento è all’imam Smith con la crociata anti-crocifisso)». E ancora, Gueddouda ha preannunciato «passi concreti perchè i musulmani non debbano essere considerati dall’esterno come un corpo estraneo, ma un corpo presente in Italia attraverso una serie di obblighi e di norme di rispetto». E sull’esigenza di creare centri di preghiera, il presidente ha detto che «un punto di preghiera può essere fatto ovunque, purchè in un luogo decoroso ed adeguato alle condizioni di sicurezza». Nella sua lunga ed articolata relazione ha, poi, toccato altri temi. Come quello della donna secondo il quale «la sua presenza deve essere più importante di quanto non lo sia oggi» tanto che Gueddouda ha raccomandato ai mariti di «cercare di aiutare le proprie mogli ad ottenere maggiore spazio», o come quello dei giovani ai quali ha detto di «restare vicini alla religione evitando di farsi influenzare dai guasti della società». L’addetto alla comunicazione Ibrahim Chabani ha infine reso noto che le più folte rappresentanze dell’alleanza sono di Milano, Brescia e Triveneto.

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